Pakistan: tra Talebani e ricette…
Cosa succede ad una giornalista italo marocchina vissuta a Aboddabad, accanto alla fattoria in cui
si nascondeva Bin Laden quando, aprendo la TV a New York, apprende l’uccisione dell’uomo più
ricercato del mondo?
Impietrita davanti al piccolo schermo ripercorre col pensiero gli anni trascorsi in Pakistan,
ripensa ai suoi amici e amiche pashtun, alla gente famosa che ha incontrato e intervistato, ritorna
mentalmente ai profumi dei fiori nei giardini di quel luogo lontano, a quelli delle spezie nei mercati,
agli odori delle cucine. Ripensa ai panorami grandiosi che ha ammirato, agli abbigliamenti degli
uomini e delle donne che si inrociano nelle strade.
Prova il bisogno di riversare questi ricordi e sensazioni in un libro squisito di 165 pagine (Anna Mahjar-Barducci Pakistan Express , Vivere e cucinare all’ombra dei Talebani, Lindau, Torino 13,50 Euro) in cui con un originale espediente fa seguire a ogni capitolo di riflessioni sociali e politiche una ricetta di cucina pakistana.
Alla descrizione dello snobismo scopiazzato e ereditato dalla passata presenza coloniale britannica
che regna nella Tea House di Lahore fanno seguito delle istruzioni per preparare il Doodh Patti, tradizionale bevanda di tè ; alla discussione politica di un dopo cena di fine del digiuno di Ramadan
piena di sottointesi politici segue una paginetta in cui viene rivelata al lettore o alla lettrice la
formula per portare in tavola l’insalata Kachumbar che significa “tutto mescolato”.
In fondo questa è anche la chiave di lettura di questo libro che mescola tutto – politica, religione, moda e cucina, violenza e compassione – per condurci alla scoperta di uno dei più complicati paesi musulmani, quotidianamente presente nell’attualità ma di cui, pur essendo uno stato musulmano di oltre cento più milioni e dotato di bomba atomica, la gente sa poco o nulla all’infuori delle notizie e delle immagini
di violenza che i media sfornano quotidianamente.
Della sua abilità a guardare ai problema del nostro tempo da angolazioni impreviste, Anna Mahjar-
Barducci (presidente dell’Associazione Arabi Democratici Liberali) aveva già dato prova in un
precedente scritto Italo Marocchina (un libro mozzafiato sulla drammatica e passionale situazione
dell’immigrante nord africano in Europa) che solo l’editore recentemente scomparso di Diabasis,
Alessandro Scansani ha avuto il coraggio di pubblicare in Italia.
Nel libro sul Pakistan l’autrice denuncia meno l’ingiustizia sociale per occuparsi con conoscenza e compassione di un paese che ama e di cui cerca di spiegarci, con l’aiuto anche della cucina, la travagliata identità nazionale.
Un libro che chi si interessa alla società islamica avrebbe interesse a leggere e a far leggere per le sue
intuizioni umane sociali e politiche.