Michael Klare esperto di problemi di sicurezza e dell’ambiente insegna all’Hamshir College negli Usa. Il 15 settembre ha pubblicato un’analisi del collegamento storico, economico e politico esistente fra il declino degli Stati Uniti e il ruolo del petrolio nell’economia mondiale.

In nuce dice questo: la supremazia degli USA è stata determinata in larga misura dal suo controllo internazionale sul petrolio. E’ grazie a questo che ha potuto vincere due guerre mondiali contro paesi che petrolio non avevano: Germania e Giappone. E’ stata l’insufficienza di queste riserve nazionali che lo ha spinto a controllare quelle dei paesi più ricchi di petrolio dal Venezuela all’Arabia saudita e che lo ha portato a combattere due guerre in Iraq.

Contrariamente alle previsioni dell’EIA (Energy Administration Information) nel 2000 il consumo del petrolio nel mondo invece di salire a 97 milioni di barili al giorno nel 2010 e a 115 milioni nel 2020 è sceso a 82 milioni l’anno scorso e continuerà a scendere.

Ma per l’America che importa il 60% della sua energia, con guerre che bruciano in un giorno più di quanto brucia un paese come la Svezia ( il solo costo per l’aria condizionata delle basi militari in Iraq e in Afganistan è di 20 miliardi di dollari all’anno), l’aumento del prezzo del petrolio a quasi 100 dollari al barile è ciò che ha messo in ginocchio l’economia della superpotenza mondiale.

La soluzione è nello sviluppo di energie alternative, nella riduzione di importazioni di petrolio dall’estero. Ma l’America per motivi di politica interna, di abitudini allo spreco non si è ancora impegnata in questa nuova sfida energetica.

Lo ha invece fatto la Cina che al tempo della Prima guerra del Golfo vantava un’economia pari al 15% di quella americana e oggi è salita al 40%. Libera da pastoie ecologiche ( che hanno il loro costo ambientale), ricca di carbone, dipendente dall’estero solo per il 20% dei suoi bisogni energetici, non ha sofferto del trauma finanziario che ha colpito l’America. Contrariamente agli Stati Uniti la Cina sta investendo somme favolose nello sviluppo di energie alternativa. C’ è bisogno di altre spiegazioni per capire le ragioni del declino americano e dell’emergere della Cina a potenza mondiale?

Certo il petrolio non è tutto. Ma una analisi come quella di Klare sul ruolo storico e politico degli Stati Uniti invita a riflettere.