Il processo di liberalizzazione dei trasporti su strada, che comprende sia il trasporto di merci che quello di passeggeri all’interno dell’Unione Europea (UE), si inserisce in un contesto più ampio di integrazione del mercato interno europeo.

Questo processo, mirando all’eliminazione delle restrizioni legate alla nazionalità dei vettori o al loro stato di stabilimento, ha l’obiettivo finale di promuovere una concorrenza leale e creare un mercato dei servizi di trasporto su strada aperto e accessibile.

La base giuridica di questa iniziativa trova solidi fondamenti nell’articolo 91 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), il quale punta a stabilire condizioni equitative per l’accesso alla professione di trasportatore su strada, attraverso l’abolizione di tutte le restrizioni basate sulla nazionalità o sulla localizzazione geografica del vettore. L’articolo enfatizza il principio di libera prestazione dei servizi, essenziale per il mercato unico.

Un passo decisivo verso la liberalizzazione è stato marcato dalla sentenza della Corte di giustizia dell’UE del 22 maggio 1985 (Causa 13/83), che evidenziò la mancanza di azione del Consiglio CE nell’adottare le disposizioni necessarie per garantire la libertà di prestazione dei servizi di trasporto.

Questa sentenza ha spianato la strada all’introduzione di regolamenti chiave come il regolamento (CEE) n. 881/92, che ha segnato l’inizio della liberalizzazione del trasporto internazionale di merci tra gli stati membri e il successivo regolamento (CE) n. 1071/2009, che ha imposto criteri più stringenti per l’accesso alla professione di trasportatore su strada, introducendo norme relative all’onorabilità, all’idoneità finanziaria, alla competenza professionale e alla presenza di una sede stabile e effettiva in uno stato membro. Quest’ultimo regolamento mira a garantire che i trasportatori su strada operino in modo responsabile e sostenibile, rispettando alti standard professionali.

Per proseguire nell’analisi è necessario analizzare il concetto di cabotaggio, un aspetto fondamentale della liberalizzazione dei trasporti su strada nell’UE.

Il cabotaggio si riferisce alla possibilità per i vettori di un membro dell’UE di effettuare trasporti temporanei all’interno di un altro stato membro, oltre i servizi internazionali che portano all’interno di quel paese. Questa pratica è strettamente regolamentata per bilanciare la liberalizzazione del mercato con la protezione degli interessi economici nazionali. Il cabotaggio è stato regolato dal regolamento (CEE) n. 3118/93 e successivamente ridefinito dal regolamento (CE) n. 1072/2009, che ha introdotto limitazioni al numero di operazioni di cabotaggio consentite, al fine di prevenire distorsioni di mercato e promuovere la concorrenza leale.

Tali normative sono state pensate per equilibrare la liberalizzazione con la necessità di proteggere i mercati nazionali da possibili pratiche di dumping e per assicurare che tutti i vettori operino in condizioni di parità.

Nel 2009, il pacchetto stradale ha ulteriormente consolidato l’armonizzazione del settore, tramite i regolamenti (CE) n. 1071/2009, 1072/2009 e 1073/2009, che hanno rafforzato le condizioni di lavoro, le norme tecniche e fiscali, promuovendo un ambiente equo e competitivo per i trasporti su strada. Questi regolamenti hanno anche facilitato la creazione di un quadro normativo più chiaro per il cabotaggio e per il trasporto internazionale di merci, mirando a una maggiore trasparenza e a condizioni di concorrenza eque. In particolare, il regolamento (CE) n. 1073/2009 ha introdotto un regime di licenze comunitarie per il trasporto internazionale di passeggeri via autobus, semplificando così le procedure e promuovendo l’integrazione dei servizi di trasporto europei.

Il trasporto internazionale di passeggeri con autobus ha visto una liberalizzazione più graduale, con il regolamento (CEE) n. 684/92 e il successivo regolamento (CE) n. 1073/2009, che hanno aperto il mercato ai servizi di trasporto di passeggeri, stabilendo regole chiare per il cabotaggio e per il rilascio delle licenze comunitarie. Quest’ultimo regolamento rappresenta un importante passo avanti verso l’apertura dei mercati nazionali e il rafforzamento della connettività all’interno dell’UE, offrendo ai cittadini europei maggiori opzioni di viaggio a prezzi competitivi.

Il percorso verso la liberalizzazione e la regolamentazione dei trasporti su strada nell’UE è caratterizzato da un equilibrio tra apertura del mercato e necessità di garantire un ambiente di lavoro equo, sicuro e competitivo. Le varie misure legislative adottate hanno progressivamente costruito un quadro normativo complesso, che oggi regola uno dei settori più vitali per l’economia e la coesione sociale europea, promuovendo al contempo la sostenibilità e la competitività all’interno del mercato interno.

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