Su Rai1 un poker di crociati contro la ‘ndrangheta
Viviana Balletta, Antonino De Masi, Gaetano Saffioti, Antonino Bartuccio. Un poker di tenaci combattenti dei giorni nostri. Esempi di legalità e onestà nei confronti della Nazione e delle sue Leggi. In prima serata, sulla rete ammiraglia della Rai, quattro buoni calabresi che rappresentano il popolo del meglio di una regione che non vuole piegarsi al malaffare. Testimoni di una presenza attiva e temeraria nella lotta a quella ‘ndrangheta che di calabrese mantiene il nome, ma che sembra comandare non solo nelle sue contrade, ma anche e soprattutto tra le “carte dei ministeri”, gli appalti pubblici, gli sporchi intrallazzi mondiali che riguardano armi e droga, rifiuti tossici e nuovo schiavismo.
Un’ottima scelta produttiva e autoriale, quella di “Cose nostre”: puntare i riflettori non già sugli “eroi negativi”, ma su chi, quotidianamente, rischia la vita per consentire ai propri figli di vivere la propria da uomini liberi. In prima serata, gli italiani hanno potuto conoscere le storie complesse e tragiche di Viviana Balletta, Antonino De Masi, Gaetano Saffioti, Antonino Bartuccio, messe in onda senza fronzoli né voglia di spettacolarizzare. Anzi! La crudezza dei racconti, inframezzati dalle dichiarazioni del Procuratore antimafia di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, ha presentato una realtà che molti intuiscono e pochi conoscono. E, se anche conoscono, spesso tacciono. Non è omertosa la televisione. Al contrario degli uomini, si dichiara con immagini e parole ed entra nelle case e frantuma i silenzi. Anche quelli delle coscienze di chi ascolta.
Emilia Brandi è un coraggioso “piede di porco”, che, con sobrio coraggio, scardina e poi fotografa ed espone uno spaccato di personale patimento e valoroso impegno sociale. Non è facile non cadere vittima delle leggi della fiction, quelle che, enfatizzando, ridicolizzano. Brandi è stata capace di affondare la lama in quello che pochi suoi colleghi a malapena sfiorano. La verità. Senza se e senza ma. Esattamente quello che ci vuole. Altro che eroi interpretati e scenografici inseguimenti. A volte, la semplicità paga. Chissà se i boss hanno seguito la puntata…