Riace, la “fiction” supera la realtà
Dal dubbio alla fiction il passo è stato breve. Non è stato ancora risolto il caso aperto dalla triade governativa inviata a Riace dalla Prefettura di Reggio Calabria per controllare se l’operato di Mimmo Lucano, della sua amministrazione e delle associazioni che gestiscono “l’accoglienza” di profughi e clandestini sia stata e sia regolare, che la Rai annuncia la produzione di uno sceneggiato televisivo sul sindaco del piccolo comune jonico calabrese già famoso per ben altra taratura di eroi. Quei due Bronzi che il mondo invidia al periferico museo archeologico di Reggio Calabria, nel quale si possono ammirare assieme ad una delle più ricche collezioni di reperti archeologici della Magna Grecia. Non alla stessa altezza, chiaramente, il sindaco finito sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, dopo l’incoronazione ricevuta da parte della rivista Fortune, che lo ha inserito in una lista ristretta degli uomini più influenti al mondo.
E fu così che, in una quotidianità intrisa solo di guerre ed ansie, mancanza di lavoro e malasanità, violenza e malagiustizia, il riacese Lucano diventa un personaggio della letteratura contemporanea. Probabilmente la “finzione” supera, assolvendola, la realtà. Tanto che consente alla televisione di stato di affiancare ai grandi della storia e della fede, già protagonisti di fiction di successo, anche il borbottato sindaco dei migranti. È di pochi mesi fa la nostra pubblicazione in esclusiva di alcuni stralci del verbale redatto dagli ispettori del Governo, che segnala come poco chiara sia stata, fino alla data di redazione del verbale stesso, l’azione dell’amministrazione comunale guidata da Mimmo Lucano in materia di accoglienza. Delle due, l’una: o gli ispettori sono dei visionari, o il team di autori e i responsabili della produzione, oltre che i dirigenti della Rai, se ne fregano.
La verità, probabilmente, sta in mezzo. Come la virtù. È inconfutabile il fatto che tanti migranti a Riace stiano bene (e altri, invece, si macchino di reati); bisogna vedere se anche i riacesi, in quella stessa Riace forzatamente multietnica, stiano altrettanto bene. Per il momento, per gli amanti della fiction, “ un posto in prima fila”.