04Apr 19
Il Duce è morto. Svegliatevi! Torre Maura e i Rom, in scena l’ignoranza.
Ignoranti, fanatici. Sono i fascisti del terzo millennio. Violenti e volgari. Uomini neri di borgata, annebbiati dalla bandiera di Forza Nuova che issano e sventolano con spocchia, senza pudore. Il peggio è andato in scena a Torre Maura, periferia romana. Cori orribili, da far accapponare la pelle contro i rom. “Bruciateli vivi…” gridavano. Carichi di bile e di veleno. Rabbiosi, peggio dei cani affamati. “Scimmia di merda, te ne devi andare, esci fuori che ti ammazzo”. Urlavano. Cavalli da soma con i paraocchi.
Lo hanno ribadito in diretta TV su Rete4 a Stasera Italia. Col petto gonfio di orgoglio. “Si, lo ripetiamo anche ora… devono morire. Siamo fascisti. Fieri.”
Ma quali fascisti, mi chiedo? Uomini poveri. Di umanità e cultura. Sciocchi che vivono di fantasmi e ricordi di tempi che non hanno vissuto. Li condanno e li accuso. Sì, gli punto il dito contro. Sia chiaro, non sono “pro-rom”. Affatto. Non è lo Stato o il Comune di Roma che deve dare loro assistenza. Rubano, spacciano, violentano (lo dicono i fatti) e noi li coccoliamo e li viziamo. Comprendo la rabbia dei residenti impauriti dall’arrivo degli zingari. E gli sono accanto.
Io stesso, dalle colonne virtuali di questo blog attaccai il piiddino Fiano e la sua stupida proposta di legge contro i “fascisti”. “Arrestatemi, per Fiano sono fascista” titolai. L’onorevole rosé voleva ingabbiare tutti. Sì, per lui chiunque fosse in possesso di materiale da collezione che rappresentasse Benito Mussolini o l’Italia da lui fondata sarebbe ancora fascista. Da condannare. Ma come potrebbe un ninnolo del trenta far risorgere un’ideologia? Se quella esistesse, esisterebbe a prescindere. E lo abbiamo visto a Torre Maura. Io stesso a casa custodisco preziosamente un grande fascio littorio in argento regalatomi da un amico. Il portachiavi e la spilla con i simboli del ventennio. La copia autografata di “Parlo con Bruno”, il libro che il Duce dedicò all’eroico figlio morto in azione. Tutti oggetti di una collezione che non offende nessuno e non esalta nessuno. Tranne gli stupidi. Sono segni di un periodo storico che, pur controverso, ha dato molto all’Italia più di quanto non abbia dato la peggior politica degli ultimi anni. Sono simboli che non possono più spaventare, perché non sono semi di raccolti futuri. Mi spaventano di più gli esaltati. Che vanno denunciati. Arrestati.