Ne avevo parlato due giorni fa qui e molti di voi mi avevano espresso le loro paure e perplessità. Adesso non preoccupatevi: la tassa-vergogna, la ritenuta del 20% sui bonifici provenienti dall’estero è stata sospesa. Il Tesoro ha fatto dietrofront dopo le polemiche scaturite e dopo essere finito nel mirino della Commissione Europea.

Un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, emanato su richiesta del Ministro dell’Economia, “sospende l’operatività della ritenuta del 20% sui redditi derivanti da investimenti esteri e dalle attività estere di natura finanziaria applicata automaticamente dagli intermediari finanziari”, si legge nella nota. Se avete già subìto l’assurdo prelievo, verrete rimborsati dalla vostre banche. Tutto bene quel che finisce bene, dunque.

Da un lato è così, ma dall’altro è l’ennesima certificazione dell’incompetenza e della superficialità degli agenti del Fisco e del ministero dell’Economia. Quando si tratta di mettere le mani in tasca dei contribuenti non si bada a norme e regole. Ci si prova, quasi fosse un gioco, e se non va bene, si cambia, tanto che problema c’è? È successo questo dall’1 febbraio, giorno dell’entrata in vigore del provvedimento. Adesso, dopo 19 giorni, Saccomanni prova a metterci una pezza. Ci avevano tentato, tanto non costava niente. Una volta colti con le mani nel sacco, hanno fatto marcia indietro. Come se nulla fosse. Tanto i cittadini sono abituati a fare da cavie.

C’è da indignarsi o no?

 

 

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