La lobby dei burocrati che blocca l’Italia
Che la burocrazia fosse un enorme fardello che grava sulle spalle dell’Italia, lo sapevamo da tempo. Ma che a puntare il dito contro la lobby dei burocrati sia il commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli, è una novità. Che speriamo dia ancora maggor peso al problema e acceleri (dubito) una sua rapida risoluzione.
Vale la pena riportare quello che Cottarelli ha dichiarato oggi al Corriere della Sera parlando della burocrazia romana.
“Allora diciamo: il sistema dei capi di gabinetto, ecco. Si conoscono tutti tra loro, parlano tutti lo stesso linguaggio. E i capi degli uffici legislativi: hanno in mano tutto e scrivono leggi lunghissime (ride) , difficilmente leggibili. Costituiscono un gruppo omogeneo, in cui è difficile entrare, con cui è difficile interagire. Spesso molti documenti non mi venivano dati. Non per cattiva intenzione, ma perché non facevo parte della struttura. Dopo una, due, tre settimane venivo a sapere le cose. Questa è stata un’enorme difficoltà”.
“Quando ho discusso col ministero della Difesa dell’opportunità che alcuni ufficiali superiori rinunciassero all’auto di servizio, ho scoperto che esiste un regolamento dell’Esercito e della Marina, ma non dell’Aviazione, che impedisce ai militari in divisa di andare in giro con l’ombrello. Non potendosi bagnare, devono prendere l’auto. Ecco, questa cosa mi è sembrata veramente un po’ strana”.
Ma Cottarelli tira fuori dal cilindro anche una anomalia sui commessi del governo:
“I commessi. Molti, oggi, non hanno un vero lavoro da svolgere, stanno seduti alla scrivania nei corridoi ministeriali. Una volta mi hanno spiegato perché questi enormi corridoi non possano essere ristretti, razionalizzando gli spazi. Per la presenza dei suddetti commessi, che stanno lì a fare niente”.
Insomma, è solo quando ti scontri con il sistema che scopri quanto il paese sia bloccato da cavilli e da lobby burocratiche. Resistenza costanti di un’Italia destinata all’immobilismo. A Cottarelli non fornivano i documenti di cui aveva bisogno perché non faceva parte della struttura. E se non li fornivano a lui, figuriamoci se li forniscono ai normali cittadini, costretti quotidianamente a distriscarsi nel ginepraio macchinoso della burocrazia italiana.