Renzi e le censure a sua insaputa
Vorrei coprire con un velo questo articolo per non urtare la sensibilità di Matteo Renzi. Ma non sono né il premier né il presidente dell’Iran. Mentre la figuraccia delle statue capitoline censurate per la visita di Rohani fa il giro del mondo, l’esecutivo cerca un capro espiatorio su cui scaricare la colpa e Renzi si dice inorridito del fattaccio, va rilevato un piccolo particolare: come mai non si disse inorridito pure quando pochi mesi fa nella sua Firenze successe la stessa cosa?
Era il 6 ottobre 2015 e il presidente del Consiglio ricevette lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario degli Emirati Arabi. La visita dello sceicco venne preparata con dovizia di particolari e, per non turbare la sensibilità dell’ospite illustre, il cerimoniale di Palazzo Chigi e quello di Palazzo Vecchio si adoperarono per coprire con una paratia ornata di gigli fiorentini unastatua dell’artista Jeff Koons. E così Gazing Ball (Barberini Faun), calco in gesso di una scultura del periodo greco-romano, venne censurato. Insomma, come mai, visto il precedente, Renzi non fece nulla per evitare che riaccadesse? Sperava che passasse tutto inosservato?
Ora, delle due una: o Renzi non sapeva nulla anche in quell’occasione oppure oltre che recidivo è anche pure un paraculo. Anche se in questo caso forse sarebbe più appropriato utilizzare un’altra parte del corpo…