Cara Bignardi, non prendiamoci in giro
“Questa faccenda del mio renzismo è veramente una sciocchezza. Quando Renzi venne a Le invasioni barbariche non lo trattai benissimo tanto che il giorno successivo i social mi massacrarono. Andate a verificare voi stessi”.
Ecco, ho seguito il consiglio di Dario Bignardi e ho deciso di verificare e di andarmi a rivedere i 44 minuti della sua intervista al presidente del Consiglio realizzata il 14 gennaio 2015 (se volete vederla anche voi ecco qui il link).
Premetto che è stata una sofferenza. Diciamo che entrambi i soggetti non brillano in quanto a capacità di tenerti incollato al video. Però l’orecchio era attento. Ecco il risultato dell’analisi.
Si parte con una domanda molto scomoda sull’adipe di Renzi. Poi si passa alla politica.
“Che impressione le hanno fatto le dimissioni di Napolitano? Il suo rapporto con Napolitano? Lui è forse una delle persone che più l’ha sostenuto ed è una persona di 90 anni, un po’ strano pensando alla sua forza rottamatrice…”.
E ancora: “Non l’ha mai presa per un orecchio dicendo ‘uè con sta rottamazione’? Napolitano l’ha aiutato proprio concretamente…”. “Presidente la devo interrompere, qui il tempo è poco, ma io devo chiederlo: lo so che non può sbilanciarsi ma il nome del presidente della Repubblica..? Ma lei ha un piano? Parteciperanno secondo lei i grillini? Lei ce l’ha qualcuno in mente? È ovvio che non ce lo dice…Questo l’ha già detto, mi perdoni, mi chiedevo se ha in mente un nome, non voglio che ce lo dica…Tanti nomi?”.
A volte si ha l’impressione – se non la certezza – che siano più le risate della Bignardi che le domande ficcanti. Ma continuiamo.
“Cambiamo discorso…volevo parlare un po’ di lei…la rivedo presidente del consiglio dopo un anno, domenica ha compiuto 40 anni e li ha compiuti in un modo unico…quando aveva 20 anni come pensava di trascorrere i suoi 40 anni? Si è sentito vecchio? Cosa vuol dire che ha sentito i 40 anni? Preferiva averne ancora 30? Io mi sono commossa, lei cosa ha sentito durante la manifestazione per Charlie Hebdo? Qualcuno le ha fatto gli auguri per il compleanno? Si è sentito a disagio accanto al presidente russo, al premier turco, al premier del Ghabon, non proprio i migliori amici dei giornalisti?
Dopo aver trasmesso una intervista al padre di Delnevo, la Bignardi dice: “Il meglio deve ancora venire…parlo della nostra intervista”. E se lo dice lei…
Ecco dunque che cita ampi stralci del libro di Giuliano Ferrara, Royal Baby.. E su, risate su risate.
“Volevo partire dal suo corpo e dal suo linguaggio…abbiamo un documento di lei prima della trasformazione…”. E fa vedere una puntata de Le Invasioni barbariche del 2006 in cui Renzi ha gli occhiali e la giacca e cravatta.
“Ha avuto una trasformazione fisica? Lei che voto si dà in cattiveria? Sia sincero…Buono buono non è…”.
Bignardi chiede poi a Renzi del naso della moglie, sempre citando un passo del libro di Ferrara. Ecco dunque che dopo 35 minuti di intervista, si arriva all’acme della perfidia bignardiana.
“Presidente, aspettiamo di vedere qualche risultato, non parliamone, facciamone…quando li ha fatti noi ne parleremo e diremo che ha fatto queste cose..”.
Poco importa se Renzi ribatte che il Jobs act sia già legge e che la Bignardi non lo sappia.
Lei insiste: “Presidente mi perdoni ma la sensazione che siano cambiate le cose non la abbiamo, ci fidiamo di lei…carne al fuoco ce n’è, eccome…però la aspettiamo da 11 mesi…ci rivedremo tra un anno per toccare con mano le cose che ha fatto…Ne ha già fatte tante, ma ci aspettiamo che ne farà altre…”.
Ultimo sussulto: “Quando poi farà le cose, ce le venga a raccontare…”. E via ancora una volta di sorrisi.
Insomma, cara Bignardi, lei non vuole essere definita renziana, ma non prendiamoci nemmeno in giro.