Il “numerino” e l’odissea alle Poste
Piccola storia di ordinaria follia. Milano, zona Lambrate. Devo ritirare una raccomandata all’ufficio postale. Mentre prenoto il mio numero tramite l’app di Poste Italiane dentro di me penso: “Che figata la digitalizzazione”. Ore 17, ticket A80, tutte le operazioni.
Certo di perdere poco meno di dieci minuti, entro. Il terminale per ritirare i ticket e per leggere i codici a barre è spento. Un cartello recita: “Avviso assemblea sindacale. Potrebbe non essere assicurato il regolare funzionamento di questo Ufficio Postale in queste fasce orarie…”. Mi metto comunque in fila. C’è un solo impiegato ma dall’occhio lungo. Vede subito l’avviso di giacenza che ho in mano ed esclama: “Non si possono ritirare raccomandate, c’è assemblea sindacale, sono solo, venga domani”.
Provo a rispondere: “Ma come mai l’applicazione mi ha fatto prenotare ugualmente il numero se c’è assemblea?”. L’impiegato si trincera prima dietro un “Chiami il servizio clienti” e poi dietro un “Tra poco arriva il direttore, parli con lui”. Aspetto un’ora. Il direttore non si palesa. E naturalmente di venire incontro a un ignaro cliente che si è presentato all’ufficio per un’operazione che richiederebbe 45 secondi l’impiegato non ne ha la minima voglia. Mi arrendo. Torno a casa. Certo che la digitalizzazione e la gentilezza non risiedano in quell’ufficio. Insomma, quando prenotate il vostro turno tramite l’app forse è meglio che chiamate l’ufficio postale per assicuravi che non ci sia un’assemblea sindacale in corso.
Sei stata vittima del Fisco? Hai una storia di malaburocrazia da raccontare? Hai avuto problemi con la giustizia, con lo Stato o con qualche istituzione? Scrivimi.