Alberto Sordi nel film Il moralista

Alberto Sordi nel film Il moralista: un censore incoerente

“Ipocrita!” “Incoerente!” “Voltagabbana!”
Sono tra gli insulti più usati, quotidianamente, nell’agone politico. Ai politici rimproveriamo a di cambiare opinione; e poi di predicare bene, e razzolare male.
Gli esempi sono innumerevoli. Anzi, si fa molto prima a citare politici che non sono così, piuttosto che politici che lo sono. In aggiunta, non credo proprio che tra i pochissimi casi citati ve ne sia uno solo di politico di spicco.
Perché? Siamo messi così male? Potenti e governanti sono tutti traditori, voltafaccia, incoerenti?
Certo. E sai perché? Perché lo siamo anche noi. Lo sei anche tu. Sebbene tu non voglia riconoscerlo, e pretendi di essere puro e illibato come una margheritina.
Oggi Conte, Di Maio, Renzi e Zingaretti vengono accusati di incoerenza perché si sono alleati con quelli che prima osteggiavano. Lo stesso discorso, a ben vedere, vale per Salvini: prima delle elezioni del marzo 2018 assicurava che mai e poi mai avrebbe governato con i Cinquestelle. Ma la coerenza, si sa, non fa parte della politica. E nemmeno della vita privata.
Sono coerenti i sedicenti comunisti, come il greco Yanis Varoufakis, che hanno un superattico con vista mare? E’ coerente quel politico sovranista svedese che aveva in casa, come domestica, un’immigrata illegale, nera e in nero?  Sono coerenti Berlusconi, la Meloni e Salvini, che sono andati al Family Day e proclamano ad alta voce la supremazia della cosiddetta “famiglia tradizionale”, pur avendo loro stessi famiglie che, tra separazioni e divorzi, amanti e figli nati fuori dal matrimonio, sono tutt’altro che tradizionali?
Potremmo continuare a lungo. Sono forse coerenti gli ecologisti che usano bottiglie di plastica e vanno in aereo? Era coerente il simpatico Don Camillo di Guareschi e tutti i preti come lui, che anziché porgere l’altra guancia tirava grandi sganassoni? E’ coerente il medico che fuma?
Riconosciamolo: la coerenza al 100% non esiste. E, probabilmente, neanche al 50%. Perché siamo esseri umani. Fondamentalmente, irrimediabilmente incoerenti. Volubili. E peccatori. Ci piace impancarci a giudici degli altri, col ditino puntato. Dimenticando che, come avverte un detto orientale, se punti l’indice contro un altro, le altre tre dita sono puntate contro di te.
Dalla mia esperienza moralisti e moralizzatori, censori e fustigatori, intolleranti e integralisti sono i peggiori ipocriti. Come nel film Il Moralista, con Alberto Sordi: l’arcigno presidente dell’Associazione del Buoncostume è in realtà un trafficante di prostitute. Quanti di noi che gridiamo ai politici ladri e corrotti faremmo ancora peggio di loro, se fossimo al loro posto?
Come spesso si dice, “il più sano ha la rogna”. La verità, però, è che la rogna ce l’ho anch’io che sto scrivendo. Ce l’abbiamo anche noi. Noi che pretendiamo trasparenza e correttezza da chi ci governa, ci scandalizziamo ad ogni loro piccola mancanza, ma poi, appena possiamo, evadiamo il fisco; paghiamo l’idraulico in nero, per avere lo sconto; parcheggiamo in sosta vietata; non facciamo la raccolta differenziata dei rifiuti; cerchiamo raccomandazioni per nostro figlio; cornifichiamo nostra moglie; e così via. E, prendendocela con gli altri che sono incoerenti, siamo come il bue che dà del cornuto alla lumaca. Perché gli incoerenti, gli ipocriti, i falsi siamo, innanzitutto, noi.

Tag: