Mario Furlan, motivatore e mental coach

Mario Furlan, motivatore e mental coach

Dopo il 2020, il 2021 e il 2022, il 2023 non potrà che essere migliore!
Si sentono queste voci in giro. Ma sono stupidaggini: wishful thinking, vale a dire speranze campate in aria.
Spero ardentemente di sbagliarmi, ma prevedo che il nuovo anno sarà peggio di quello appena terminato.

Guerre, pandemie, disastri ambientali, crisi economica

Temo che la guerra in Ucraina continuerà, e con essa il martirio del popolo ucraino. Non possiamo più escludere un conflitto nucleare, dopo che Putin lo ha minacciato: potrebbe scatenarlo nel caso in cui continuasse a perdere. Inoltre potrebbero scoppiare nuove guerre: la Cina potrebbe fare come la Russia, e attaccare Taiwan; e la Serbia filorussa potrebbe, imitando Mosca, lanciare una sua “operazione militare speciale” nel Kosovo o in Bosnia. Mi sto limitando a scrivere di guerre che ci toccherebbero da vicino, ma ci sono altre decine di terribili conflitti, dallo Yemen al Congo, sparsi per il mondo. E anche questi non credo che cesseranno.
L’allarme Covid potrebbe ritornare. Il fatto che da un giorno all’altro il governo cinese sia passato dal lockdown al liberi tutti, con decine di milioni di cinesi contagiati liberi di viaggiare ne mondo, rischia di farci tornare alla situazione di due anni fa. Inoltre, come ha previsto Bill Gates, temo che prima o poi vivremo un’altra pandemia. Che secondo lui sarà peggiore del Covid.
Le donne continueranno ad essere oppresse nell’Iran degli ayatollah, nell’Afghanistan dei talebani e in vari altri paesi islamici. E sospetto che le proteste occidentali serviranno a ben poco. Già le sanzioni, in un mondo dove l’Occidente conta sempre meno, non riescono a far cadere un regime; figurati i rimproveri…
Il terrorismo potrebbe riaffiorare. I prezzi continueranno a salire, l’inflazione a crescere, le bollette a lievitare, la crisi economica a mordere. Per non parlare dei cambiamenti climatici: mentre non sono certo di quanto scritto finora, e mi auguro di cadere in errore, sono sicuro che nel 2023 avremo nuovi disastri ambientali, frutto dei cambiamenti climatici e della distruzione dell’ecosistema: siccità, caldo e freddo estremi, alluvioni…

Il Metaverso? Produrrà alienazione

E anche ciò che viene presentato come frutto del progresso ci potrà fare più male che bene. Pensa al Metaverso, l’universo parallelo creato da Mark Zuckerberg. Ci fanno vedere splendide fotografie di giovani dottori sorridenti che grazie al Metaverso imparano ad operare con facilità, e di studenti entusiasti che imparano l’astronomia immaginando di viaggiare intorno a Saturno. Ma la realtà, per milioni di ragazzi, sarà un’altra. Mettendosi in testa una sorta di maschera mulisensoriale entreranno in un mondo fatato, dove un adolescente impacciato e frustrato si sentirà Superman. Dalla sua squallida stanzetta si ritroverà trasportato in una reggia dorata, in un luogo da sogno, circondato da ragazze bellissime e adoranti. Secondo voi, in quale mondo preferirà vivere: in quello, duro e prosaico, della realtà, o in quello molto più appagante del Metaverso? Il risultato sarà che nel tempo avremo generazioni di alienati. Di persone che fuggiranno dalla vita reale per rifugiarsi in quella virtuale.

Viviamo in un’epoca di sempre maggiore incertezza

Tutto questo causa estrema incertezza. Fino al 2019 molte aziende facevano piani quinquennali, e anche decennali; oggi ti dicono che non sanno nemmeno cosa succederà tra cinque mesi. Nei miei corsi di formazione proponevo esercizi di visualizzazione in cui invitavo i presenti ad immaginare come potrebbe essere la loro vita tra dieci o vent’anni; se lo faccio oggi mi guardano stralunati e mi ridono in faccia: “Professore, ma che mi fa fare, se non so se tra vent’anni avrò ancora una casa, un lavoro, una famiglia e se sarò ancora vivo?”
Una volta potevi, ragionevolmente, fare progetti sul futuro. Oggi molto meno. Il mondo esterno sembra impazzito: corre sempre più veloce, è sempre più imprevedibile.
Proprio per questo è più che mai necessario avere una certezza. Una sola, ma quella è assolutamente indispensabile per riuscire ad andare avanti senza troppi scossoni. La certezza è questa: comunque andrà, io ce la farò.

La tua unica certezza

Non sto parlando dell’andrà tutto bene di tre anni fa: oggi quella frase sa di presa in giro. Parlo della fiducia in se stessi. Non puoi controllare il mondo esterno, dove ne vedremo di tutti i colori; ma puoi controllare il tuo mondo interno. E anche se là fuori si scatenerà il finimondo, tu potrai, se costruisci la tua resilienza e il tuo carattere, cavartela egregiamente. Dopotutto, se sei arrivato fin qui senza troppi danni, significa che hai buone chance di continuare così… E pensa ai tuoi nonni: hanno vissuto la guerra, hanno fatto la fame, hanno superato sfide ben peggiori. Eppure se la sono cavata.
Insegnare questo ai nostri figli è il miglior dono che possiamo fare loro. E’ obsoleto sperare che agguantino il posto fisso, o che si sistemino una volta per tutte: tutto può cambiare, in un attimo. Ma se crederanno in se stessi, e saranno davvero forti d’animo, potranno vivere bene. Ed essere felici. Qualunque cosa accada.

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