Perché siamo sempre più stupidi
Tutti i test scientifici dimostrano che i ragazzi di oggi hanno un quoziente d’intelligenza più basso rispetto alle generazioni precedenti, e sono meno disposti al sacrificio. Il trend discendente è iniziato alla fine degli anni Novanta, e sta proseguendo imperterrito. C’è chi dice che questo rincoglionimento giovanile sia dovuto all’uso eccessivo dei telefonini e dei social. C’è sicuramente del vero; ma sono anche convinto che un’altra causa fondamentale risieda nel fatto che i loro genitori,e la scuola cerchino di rimuovere tutte le difficoltà dal loro cammino: guai a bocciare, a castigare, a rimproverare! E guai anche a dare un voto: oggi si preferisce il giudizio, edulcorato e a volte incomprensibile. Un quattro, o un cinque, fanno capire subito che lo studente non è preparato; “si sta avviando verso la sufficienza” vuol dire, in sostanza, la stessa cosa, ma si presta all’illusione che ormai la strada sia in discesa. Anche se non è affatto così. E’ un po’ come parlare di “Paesi in via di sviluppo” invece di Paesi poveri: la prima espressione fa intuire che ormai il peggio sia alle spalle. Ma spesso le parole, e il politicamente corretto, nascondono la dura realtà.
Negli ultimi decenni la società è cambiata, e con essa la scuola e i genitori. Sappiamo come vanno le cose: ai miei tempi se prendevi un brutto voto, o una nota, i genitori se la prendevano con te. Oggi se la prendono con l’insegnante, che ha osato traumatizzare il loro bambino.
Sembra, a prima vista, che queste reazioni di papà e mamma siano dimostrazioni d’infinito amore verso i pargoli: li vogliono proteggere a tutti i costi. Ma invece li danneggiano. Pesantemente.
L’essere umano, si sa, cerca istintivamente la via più facile. Ma questo ci impigrisce. Ci toglie lo slancio, il mordente, l’impegno, il vigore, il coraggio, la forza d’animo. Se vogliamo ottenere risultati, dobbiamo invece impegnarci. E dobbiamo abituarci a farlo. E’ come esercitare un muscolo: se non lo utilizziamo, si atrofizza.
Pertanto educhiamoci, ogni giorno, a fare qualcosa che ci richiede un minimo sacrificio, ma che ci forgia il carattere e ci giova alla salute. Possiamo, ad esempio, alzarci al suono della sveglia invece che poltrire a letto; svolgere attività fisica; digiunare ogni tanto; evitare di fumare, di bere superalcolici e di mangiare cibi golosi, ma nocivi.
Per scolpire i muscoli del carattere serve anche essere disciplinati, cioè fare ciò che ci siamo ripromessi. Che ci piaccia, o che non ci piaccia. E tenere fede agli impegni presi. Anche se ci costa.
Se lo facciamo, diventeremo più sani nel corpo e nella mente. Non persone che cercano continuamente giustificazioni e ripieghi, ma donne e uomini che hanno obiettivi chiari e motivanti. E che sono disposti a pagare il prezzo per raggiungerli.