La CGIL si schiera con il criminale Nicolas Maduro
C’è un limite alla decenza quando si parla di Venezuela. Potete essere bianchi, rossi, neri o blu, ma nessuno può negare che in quell’angolo di Sud America c’è un regime dittatoriale che sta affamando un intero popolo, che per fuggire dalla fame e dalla brutalità del regime socialista di Maduro sta scappando come e dove può. I confini pieni di venezuelani ammassati che cercano di scappare sono la fotografia pregnante di cosa vuol dire socialismo reale, di quanto sia odiosa e schifosa un’ideologia che è stata pensata scientificamente per ridurre i popoli alla fame.
Il mondo libero, dal Brasile di Bolsonaro all’Argentina di Macri, passando per Stati Uniti (grazie Donald) e Canada, ha condannato senza se e senza ma i soprusi bolivariani e ha appoggiato Guaidò, il capo dell’opposizione. L’Unione Europea non conta nulla, quindi l’opinione dei vari Tusk, Junker e Mogherini non conta nulla. L’Italia, con 2 milioni di italo-venezuelani che rischiano la fame o che sono già indigenti, dovrebbe prendere una posizione chiara e trasparente: via l’affamatore Maduro. Ma siccome nel governo ci sono anche i maleodoranti e chavisti 5 Stelle, che non hanno mai nascosto la loro simpatia per Maduro e compagni, è cosa molto difficile.
Poi ci sono i “compagni” della CGIL, un sindacato dei “lavoratori” che conta più iscritti tra i pensionati che tra i lavoratori. Un residuato bellico del 1900, che andrebbe buttato nel pattume della storia e dimenticato. Ecco, sotto il comandante Landini questi ferrivecchi inutili si schierano a corpo morto a favore di Maduro. Io a questo punto auguro al cacicco Landini di prendere un biglietto di sola andata dritto dritto verso Caracas, dove potrà godere di tutti i confort che il socialismo reale può dare.
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