I Dems tartine e champagne provano a conquistare la Rust Belt
Una volta l’obiettivo politico delle sinistra era quello di rappresentare le istanze dei lavoratori, quelli che in inglese vengono chiamati “blue collar”. Nel secolo scorso, le sinistre occidentali hanno interpretato abbastanza bene il loro ruolo, condivisibile o meno che sia stato il loro operato. Negli ultimi anni, invece, le sinistre europee e quella americana si sono date alle tartine e allo champagne, ci hanno ammorbato per anni e anni con la propaganda delle cosiddette “minoranze”: LGBT, immigrati, ispanici e chi più ne ha più ne metta. Quale è stata la conseguenza della “tartinizzazione” della sinistra? Il popolo ne ha preso atto e senza troppi problemi ha votato le destre. Il fenomeno si è visto in tutta la sua potenza dirompente in America, dove Trump e i repubblicani hanno spazzato via i democratici nelle loro roccaforti della Rust Belt, quella cintura di depressione industriale ed economica che dalla Pennsylvania va fino al Wisconsin. Lo abbiamo visto in in Italia, dove sempre più roccaforti rosse cadono nelle mani del centrodestra leghista ed in Francia, dove il nord-est deindustrializzato ha votato prepotentemente per Marine Le Pen contro i socialisti.
Come ha reagito la sinistra a queste batoste elettorali? Hanno dato la colpa agli elettori scemi, ignoranti ed obnubilati dalle fake news. Per mesi e mesi il dibattito politico ha girato intorno alle fake news, cyberwarfare e troll russi, una roba che neanche la miglior commedia all’italiana poteva superare in ridicolaggine e stupidità. Eppure nella bolla progressista, la colpa di tutto sembrava delle fake news, dei russi, degli account twitter falsi ed altre amenità. Nessuno, dico nessuno, si è mai preso la briga di fare un mea culpa di dire chiaramente: non ci hanno votato perchè le nostre politiche pubbliche hanno creato disoccupazione, hanno facilitato la delocalizzazione, hanno creato un deserto industriale di proporzioni immani e disagio sociale diffuso.
Se Joe Biden e Bernie Sanders riusciranno a riassettare il discorso de Democratici americani dai temi liberal verso un reale interesse nei confronti della middle class americana della Rust Belt, allora la campagna presidenziale potrà avere un senso. Se invece il cuore della Rust Belt profonda batterà ancora per The Donald, i Democratici possono fare “bye bye” alle possibilità di battere Trump.
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