Alle Fiere si va per le belle donne
Alle fiere internazionali d’arte vado per vedere le belle donne. Al mare le donne mi annoiano perché sono troppo disponibili. Una donna in costume annoia terribilmente. Il culo morbido, la depilazione non completa. Meglio non vederla e star lontano dal mare. Nelle fiere d’arte, invece, vestite, ben vestite, svestite, le ragazze incantano, al pari della camera d’albergo verso la quale alcune mi accompagnano. E così mentre vogliono farmi vedere 100, 1000, 10mila quadri, spesso inguardabili, io mi rileggo in un taccuino il canto notturno per le ragazze fiorentine che il poeta Mario Luzi dedicò a Piero Bigongiari: “Lasciate il vostro peso alla terra, il nome dentro il nostro cuore, e volate via, quaggiù non è vostro l’amore”. E dopo aver letto questo ad una ragazza scelta con oculatezza, io le chiedo chi sia Nicolaus o Biduino, vissuti secoli e secoli fa. Rimane la ragazza quasi sempre zitta, a dimostrazione che laggiù si va per belle donne e che soprattutto – maledizione! – le fiere d’arte non fanno conoscere l’arte.