Le scuole fasciste sono migliori
Le scuole più belle le ha fatte il fascismo: solide, salde nei fondamenti, pulite nelle geometrie. Dal dopoguerra ad oggi le scuole architettonicamente fanno schifo. Molte sono loculi di cimitero. Corridoi anonimi, aule indifferenziate, cortili insipidi senza alberi. Mandiamo i nostri bambini in cimiteri moderni, prima ancora che diventino vecchi e tirino il calzino. Le scuole del Ventennio erano rigorose, perfettamente identificabili nel tessuto urbano. Quando vedi le scuole di oggi, o pensi ad un cimitero o ad un supermercato. Se ne costruiscono una ecosostenibile, la spacciano come fosse la cattedrale di Milano. Poi dopo l’inaugurazione, ti rendi conto che hanno messo troppi vetri e, coi primi caldi, diventa una serra dove cuocere i bambini, o si sono scordati le prese della corrente perché nei rendering non erano estetiche. Le scuole del fascismo erano sobrie ed eleganti, di un’eleganza funzionale. Tanto è vero che nel dopoguerra non si pensò affatto a buttarle giù. Si utilizzano ancora, dopo 70-80 anni. Mentre le scuole-cimitero di oggi verranno presto trasformate in magazzini e depositi per le sedie e le schede elettorali.