IMG_1356Le opere d’arte non sono detersivi per la lavatrice che metti dove capita, dove hai spazio. Le puoi mettere ovunque, come anche un neonato puoi mettere ovunque, ma un conto è se lo metti in un culla dondolante, un conto se lo metti su una padella anti-aderente. È sempre un problema di attenzione. L’amore è la durata dell’attenzione, scriveva Simone Weil. Tu ami una persona, un luogo o un oggetto, fintanto gli dai attenzione. Perché l’attenzione è cura, premura, cautela, perdono. Fuori da questa attenzione, si fa spazio l’esistenza, l’esistenza indifferenziata, selvaggia, il suicida buttato dalla finestra di una banca, il neonato soffocato nel cassonetto, le opere d’arte fotocopiate all’Ikea, i gessi napoleonici tenuti nei magazzini tra i topi. Esiste l’attenzione e, fuori da essa, solo il feroce mutismo dei corpi.

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