Nella tomba con la chiavetta USB
Dicono che scompariranno i libri. Tutto sarà digitale, non su carta. Un mio caro amico, sopravvissuto ai campi di sterminio, si fece mettere nella bara, quando morì, il suo libro di memorie dai campi. Cosa metteremmo dunque nella bara oggi se scompare la carta? Una chiavetta usb? Un computer portatile con dentro il file delle nostre memorie? L’iPad con la versione online? Mia nonna aveva un rosario tra le dita quando è stata seppellita. Arriveremo a sopprimere anche quella minima presenza tenuta in mano dai defunti per millenni? La virtualità vincerà anche sulla realtà del corpo morto? Il corpo morto sarà sostituito come la carta dei libri da una chiavetta usb? Oppure esiste un punto di insopprimibile, irriducibile presenza del Creato (il nostro essere creature, il nostro originarsi dall’incontro tra uno spermatozoo e un ovulo, il nostro nascere dall’utero della madre, il nostro morire tra le braccia dei cari, la carezza sulla guancia, il masso che cade fragoroso dalla montagna) che non può essere cancellato neppure dalla più voragica delle tecnologie virtuali?