IMG_3252Maledetta sia la politica che ha come valore supremo lo spendere meno, il risparmiare i soldi. Hai risparmiato, ma quella cosa è venuta un cesso. Se volevano risparmiare, non facevano Palazzo Vecchio a Firenze, non facevano Palazzo civico a Siena. Non chiamavano Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Donatello, Vasari, Lorenzetti, Simone Martini. Facevano un garage, facevano una catapecchia e risparmiavano i soldi. Tanto le decisioni dei rappresentanti della città si possono prendere anche seduti per terra in uno scantinato. La corsa demagogica al risparmio, al taglio della spesa, si sta trasformando nella rincorsa a chi si dimostra più pezzente, più straccione. “Ho risparmiato 10mila euro!” e sembra un vanto. Non importa il risultato. Importa che tu abbia risparmiato. Importa che tu abbia speso meno. In realtà bisogna vedere di cosa ti sei privato non spendendo quei 10mila euro in più. In realtà bisogna vedere cosa non si è generato, cosa non si è attivato, spendendo meno. La storia infatti insegna questo: il pauperismo ha prodotto solo cessi e schifezze. La bellezza del Medioevo, del Rinascimento, del Barocco, del Rococò, la bellezza delle nostre città che sono conosciute e amate nel mondo, è nata dalla ricchezza dell’investimento, non dalla sua deprivazione. Il contrario esatto di oggi, dove tutto è al ribasso, e il ribasso è un vanto. Il risultato è che non si genera più nulla di memorabile ed eterno.

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