Discariche da museo
Perché non li trasformiamo in discariche di immondizia? I musei, dico. Sì, quelli: i musei. Per attrarre gente, sono stati trasformati in palestre di fitness (Museo Egizio di Torino, la più grande collezione egittologica d’Italia), in sale da yoga con uomini e donne a culo ritto (Galleria Nazionale di Parma). Perché non siamo coraggiosi e radicali nelle nostre scelte? Per attrarre gente, per attrarre tutti, ma proprio tutti, neanche uno escluso, ho una proposta che sicuramente qualche direttore di museo valuterà con la dovuta attenzione. Che cosa fa ognuno di noi tutti i giorni, oltre a lavarsi, vestirsi, mangiare e bere? Butta l’immondizia nel sacchetto. Dunque perché se il nostro museo cittadino ha 5 o 6 sale, non convertiamo l’ultima sala in un cassonetto dell’immondizia? Così tutti, ma proprio tutti, per andare a buttare il proprio sacchetto, dovranno passare dalle altre sale del museo e dunque, obtorto collo, visitarle. Sarebbe una rivoluzione pazzesca. Casalinghe, tabaccai, pizzaioli, fruttivendoli, banchieri, insegnanti, meccanici, elettricisti, muratori, immigrati, non immigrati, clandestini, non clandestini, occupati, disoccupati, tutti ci andranno. Proprio tutti, nessuno escluso, forse solo i poppanti. E il Ministro dei Beni Culturali si drogherà pesantemente, a fine anno, guardando i numeri spaziali dei visitatori che ogni giorno solcheranno le porte dorate dei nostri grandi musei italiani.