I morti sono puliti
Il decoro e la pulizia non possono disgiungersi dalla bellezza. Senza bellezza la pulizia è una pulizia da ospedale. In sala operatoria, o all’obitorio, tutto è pulito, ma è un decoro anestetizzato, cloroformizzato, asfittico: appunto mortifero, catacombale. È il decoro della morte, la pulizia della morte. Quando decoro e pulizia si uniscono alla bellezza, smettono di essere una condizione di igiene, e diventano una condizione dell’anima. Una cattedrale non ti colpisce per quanto è pulita, ma per il desiderio di eterno che quelle navate, quelle arcate, quegli altari sanno testimoniare. La pulizia ne è una conseguenza, una cura. Tanto è vero che se uno piscia in un cespuglio, ci sorridi; se invece uno piscia sulla facciata della cattedrale, vorresti inseguirlo e picchiarlo. Perché? Perché i morti sono puliti, le camere mortuarie sono pulite, ma l’uomo non ha bisogno della pulizia delle bare e degli obitori. L’uomo ha bisogno di bellezza.