I finti cacciatori di falsi
Esiste una nuova professione nel mondo dell’arte: i (finti) cacciatori di falsi. Se vuoi sentirti e dimostrarti moralmente elevato, non hai che da dedicarti a questo nuovo impiego: radiografare case d’aste, collezioni, post su Facebook, e sputtanare sui social i possessori di quelle opere che tu giudichi falsi. Allora elenchiamo alcune regole chiare contro questi sputtanatori di professione: 1) ogni cittadino ha il diritto di esprimere un proprio giudizio, anche dire che un’opera di Picasso o Piero Dorazio sia falsa. 2) ogni cittadino, se si ritiene esperto e convinto, se ravvisa che esistano in commercio opere false, di cui si fa truffa e mercimonio, va alla Procura e denuncia. 3) ogni possessore di opere d’arte ha il diritto, se si sente danneggiato nell’immagine, di denunciare chi lo accusa di possedere e commerciare falsi come fossero veri. 4) da critico d’arte, ma soprattutto da studioso, credo nella buona fede di tutti questi cacciatori di falsi, ma poi devo accettare un imperativo superiore, ovvero che su ogni artista deve essere riconosciuto dall’artista stesso in vita, o dai suoi eredi o dalla comunità scientifica accreditata, ufficialmente e legalmente identificato per meriti e competenze, un gruppo di esperti che ratificano, archiviano e selezionano quanto esiste attorno alle opere dell’artista (il caso di Parisot, Presidente degli Archivi Legali Amedeo Modigliani, arrestato per aver contraffatto Modigliani, è proprio l’eccezione che conferma una pratica giusta). Senza queste figure ufficialmente riconosciute, tutti – a cominciare dai mercanti – possono ergersi ad autenticatori improvvisati di opere, semplicemente perché hanno conosciuto l’artista e ne posseggono varie opere. Senza ufficialità di riferimento, ogni giudizio di altri (a cominciare dai mercanti) è libero di essere espresso, ma non ha alcun serio valore documentale. Senza questa ufficialità di riferimento, ciascuno può alzarsi la mattina, dire che questa o quell’opera è falsa (spesso senza neanche vederla dal vivo) e gettare fango gratuito su mostre, cataloghi, lavori scientifici. I (finti) cacciatori di falsi si combattono non dando loro valore. L’arte deve essere protetta dai falsi, ma anche dai millantatori di professione.
(Nella foto d’archivio, le Fiamme Gialle che hanno scoperto opere false di Mario Schifano)
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