L’abbazia rinata nella voce di un poeta
Fanno convegni, accordi bilaterali, trilaterali, sul turismo, sui flussi dei visitatori, sulle flessioni degli arrivi e delle partenze, pensando che da quelle lunghe tavole rotonde assiepate di dati, statistiche, introiti e spese, arrivi la ricetta salvifica per dar vita alla vita della bellezza italiana, ma poi ad incendiare un’abbazia fiorentina, nell’anno del suo millesimo anno, salendo le scalinate che, da Piazzale Michelangelo, portano al riposo tombale dei mortali e ad una delle basiliche più soggioganti della cristianità, è stato un poeta, le sue parole nude, il suo canto nudo, in mezzo all’ampia navata centrale. Tantissime persone richiamate, mille, mille cinquecento, […]