Varchi a Venezia: blocchi o potenzialità

Una città non è un teatro. Il teatro ha posti numerati. Finiti quelli, non puoi entrarci perché le poltrone sono a numero chiuso. Una città, finché rimane città, finché si basa sul principio della cittadinanza (ovvero spazio pubblico deciso collegialmente dagli individui – non solo dai residenti), non può avere accessi limitati, come se entrassimo al teatro, al cinema o in un museo. Però riflettiamo sui tornelli, sui varchi aperti o chiusi a Venezia, installati dal sindaco ad ingresso per provare a gestire la fiumana ininterrotta di milioni di turisti. Se i varchi sono preclusione, cioè città chiusa quando il […]

  

Venezia disturba

Venezia ti disturba. Vivi nella tua città, nella tua villetta, porti a scuola i bambini, vai in palestra o al cinema, o a fare la spesa, o in ufficio, e tutto quello sembra il mondo, il mondo umano. Poi vai a Venezia e capisci che devi rifare tutti i conti. Venezia è un extramondo. Esistono le città, e poi esiste lei, Venezia, che, pur essendo tutta umana, non ha nulla di umano, di ragionevole, di sensato. Che ragionevolezza ci può essere nel vivere sull’acqua come una libellula? Che sensatezza ci può essere nel costruire, secolarmente, il più grande tributo dell’uomo […]

  

La tassa di soggiorno è una porcata

La tassa di soggiorno è una crudele porcata. Ti sposti per lavoro da una città all’altra e, oltre ad essere tassato, in modo vessatorio, con il pieno di benzina, con il sovraccarico delle autostrade, con l’IVA ad ogni acquisto, con i biglietti del treno, con i telefonini, arrivi per lavoro in una città come Venezia (ma potrei dire molte altre) per guadagnare il tuo onestissimo modestissimo pezzo di pane e ti trovi l’albergatore che ti ammolla il solito aumento sulla tariffa della camera, adducendo come motivo questa maledettissima tassa. Tu entri in una città e ti tassano. Non ti sembra […]

  

In odio delle palestre

Hanno parchi, boschi, strade di campagna, boulevard, argini verdeggianti e loro invece si sfondano di esercizi idioti in palestra. Come poter andar a letto con un bel divo di Hollywood e accontentarsi invece di vibratori e vagine gonfiabili. L’assurdo più assoluto è a Venezia: come fai a sfondarti di cyclette, panche e addominali, in un cesso di palestra squadrata, maleodorante di sudore, con la musica cretina che ti pompa alle orecchie, mentre invece se esci fuori, vedi in pratica Dio? Come fai a stare in un barattolo di cemento, tra tapis roulant, cardiofrequenzimetri ed elettrostimolatori, mentre invece se esci fuori, […]

  

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