Asia Argento (Fonte Adkronos)

Asia Argento
(Fonte Adkronos)

Da accusatrice ad accusata, brevi manu.

La notizia è clamorosa ed alquanto succosa – per la sottoscritta –  che mai ha digerito Asia Argento e giammai ha creduto alle sue dichiarazioni contro Weinstein.

Confesso che sono viceversa possibilista sulle altre donne implicate ma solo perché sono partita da una deduzione logica e stringente: se uno ti ha violentata anni prima, non ti ci “fidanzi” anni dopo per continuare a far film con lui.

Asia Argento lo ha fatto.

Ciò premesso a me la Argento ha sempre suscitato ciò che empaticamente si suole chiamare antipatia.

L’ho sempre trovata fintamente e volutamente ribelle, naturalmente altezzosa e sgarbata, intrinsecamente insopportabile come attrice e come interprete; ma il mio giudizio sulla vicenda Weinstein non è mai stato toccato da questo sentimento.

La mia vicinanza al complicato mondo femminile però,  mi ha spesso posto di fronte a tante sfaccettature scomposte di verità , oggettivamente non condivisibili se non supportate dai fatti e da un filo logico legante che qui (leggi supra) –  a mio parere –  sfugge.

Debbo dire che ho seguito anche buona parte del processo che – negli U.S.A – ha portato alla nascita di “me too” e comunque mi trovo assolutamente d’accordo col principio che

l’occasione faccia  l’uomo ladro  e che –  molto spesso – gli uomini di potere dotati di poco fascino e capacità seduttive proprie,   ricorrano alla loro posizione per garantirsi la piacevole compagnia di qualche donna.

Una forma sottile di violenza che perpetrata in ambienti lavorativi meno glitterati  non può che sconfinare nell’abuso.

Sulla vicenda viceversa di Asia Argento nei confronti del produttore molestatore – i miei dubbi – non si sono dissolti nel tempo, anzi sono esponenzialmente aumentati ,  proporzionalmente  anche alle comparsate in tv dell’attrice ed alle sue interviste giornalistiche e televisive.

L’ho visto come un modo per tornare in auge – dopo un periodo di buio mediatico (anche se la sua cineteca a mio parere, già brancolava nelle nebbie di Avalon).

Oggi  (ecco la news direttamente dal NYT)  la conclamatio dell’assurdo: l’attrice auto definitasi “paladina delle donne” dovrà sborsare la modica cifra di 380 mila euro- a titolo di transazione – ad un giovane attore Jimmy Bennett, onde evitare che si instauri un processo penale a suo carico per violenza sessuale.

Sì.

Avete letto bene.

L’attrice avrebbe avuto (il condizionale è un optional) un rapporto sessuale – anni fa -con l’attore all’epoca diciassettenne e ciò è severamente proibito dalle leggi della California, stato in cui sarebbe avvenuto l’amplesso.

Un bel inghippo processuale e morale per chi s’è auto incensata del titolo di crociata della moralità.

L’attrice non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito, si sa solo che ha provveduto al pagamento della somma richiesta – a titolo di risarcimento – a Jimmy Bennett che inizialmente aveva richiesto circa 3,5 milioni.

Attendiamo fiduciosi nuove dichiarazioni e nuovi tweet.

Paola Orrico

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