Perchè è meglio una Porsche di una Tassa?

Diciamola semplice. Preferireste che un ricco signore svuotasse le proprie tasche di 100mila euro per consegnarli alle Finanze o per comprarsi un bene di lusso? Purtroppo c’è da temere che la maggioranza degli italiani preferisca la soluzione uno. Meglio tassare che spendere. È esattamente il principio fiscale dietro al quale si muove il governo Monti. Un principio tanto condiviso quanto sbagliato che si regge su due assunti perversi. Il primo è che i ricchi rappresentano delle brutte bestie. Stabilire chi è ricco è, ovviamente, del tutto arbitrario. Ma tant’è. I ricchi, in genere, sono coloro che guadagnano più di noi. […]

  

Le tasse e quel genio di Maffeo

Maffeo Pantaleoni: Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse.

  

Ecco come salvare un Continente

Volete sapere come si salva un continente? Ce lo spiegano nero su bianco 29mila documenti segreti della Fed (la Bce americana) corredati dalla bellezza di 21mila transazioni finanziarie. Ingrandisci immagine Questo malloppo di informazioni grazie all’agenzia americana Bloomberg e contro il parere della Fed e di tutto il gotha della finanza americana è stato appena reso pubblico. La situazione nell’estate del 2007 è tragica per le banche americane. I loro boss dicono che tutto va bene: è falso. Stanno saltando tutte come birilli, imbottite come sono di titoli tossici legati a prestiti immobiliari. È il panico. Quello che i cittadini […]

  

I Bot al 6 per cento

Il cuoco ha avuto la fortuna di parlare negli ultimi mesi con un signore che, diciamo così, fa affari con il nostro debito pubblico. Sono ovviamente vago perchè il signore è molto in vista e se scoprono che si fa sfuggire una sillaba con un giornalista e per di più cuoco lo fanno secco. Diciamo solo che a differenza di politici, commentatori, economisti e bla bla bla sta ogni giorno sul mercato e cerca di fare un po’ di quattrini. Vi faccio un piccolo sunto di cosa mi ha speigato negli ultimi mesi: parte l’ho già scritta a parte no. […]

  

E’ tutta colpa di Berlusconi? Magari

Se ieri, dopo la bomba greca, al posto di Berlusconi ci fosse stato un premio Nobel dell’economia a Palazzo Chigi, non sarebbe cambiato un accidente. Se il governo Berlusconi avesse fatto tutte le riforme promesse, ma proprio tutte, ieri i mercati avrebbero venduto ugualmente i titoli di Stato italiani. Se Berlusconi dovesse mollare (è tutto da vedere) ne avremo la controprova. E non per l’insipienza del prossimo eventuale governo, ma per il macigno di debito pubblico che ci portiamo appresso da decenni. Conviene ricordare che il debito non si crea con la bacchetta magica. Esso è figlio di leggi che […]

  

Il rallyno dei mercati

Il ministro degli Esteri Franco Frattini si lamenta del rinnovato asse tra tedeschi e francesi. Ha ovviamente tutte le ragioni diplomatiche di questo mondo. Ma ai mercati interessa poco la preoccupazione italiana. Anzi. La percezione che francesi e tedeschi si stiano impegnando per salvare le banche è uno dei motivi principali del recente rally (salita) delle Borse europee. La crisi ovviamente è tutt’altro che finita. Così come l’accordo politico tra Merkel e Sarkozy è tutto da verificare: chi mette i quattrini, quanti ne mette e con quale proporzione. Attenzione dunque a pensare che la bufera sia finita. Ci sonoperò almeno […]

  

Gli artigiani sono meglio

Mi frulla in testa, anzi in cucina, da un po’ di tempo. E grazie ad un amico ai fornelli che mi ha raccontato di qualche malumore artigianale (dunque ben fatto), vi propongo questo piatto: ma cosa diavolo c’entrano gli artigiani con la Confindustria delle partecipazioni statali? Ma come ha fatto rete imprese italia a firmare con Abi e Confindusatria il cosidetto progetto delle imprese per l’Italia? I commensali sanno che il cuoco è piuttosto critico nei confronti della politica economica del Cav e peggio ancora con quella di Giulietto. Ma che si sono fumati i nostri amici artigiani per accodarsi […]

  

Quanti lunedì neri ci aspettano

La parola d’ordine degli operatori di mercato è Eurotrap: ci troviamo nella trappola dell’eu­ro. Facciamo subito una premes­sa, tanto per essere chiari, riguar­do alle faccenduole di casa no­stra. La manovra fiscale del gover­no Berlusconi non incide nella carne viva della spesa pubblica ita­liana. Ha poche misure per lo svi­luppo. E per l’inserimento di una delle poche che si è azzardata ad inserire (la libertà vigilata sui li­cenziamenti) oggi il Paese si trova bloccato per uno sciopero alla gre­ca. Ma non c’è manovra fiscale che possa bloccare l’Eurotrap. O meglio si potrebbe ascoltare Ales­sandro Profumo e piazzare una stangata da 400miliardi. […]

  

Il cav e il fisco

I miei fornelli per metà cucinano pasti per il Giornale e per metà per altri. Per una parte è dipendente e per una parte è partita iva. Il cuoco inoltre partecipa (ha una quota) di un’azienda che produce un favoloso olio e vino. Insomma è un cuoco fortunato. Cari commensali mi perdonerete la digressione personale. Si vuole semplicimente dire che il fisco mi tocca in tre ambiti: dipendente, autonomo e imprenditore. E da quando il governo Berlusconi si occupa delle cose nostre, in nessuno dei tre campi mi ha dato una mano. Come dipendente continuo a pagare con le mie […]

  

I mercati impazziti/2

L’ intera Borsa italiana, con tutte quelle azioni che a noi sembrano dei piccoli giganti, in realtà vale meno di Apple e Google messe in­sieme. Oggi il problema non è tanto il nostro nanismo, roba che co­nosciamo da tempo, ma che tutto sta crollando. Se vogliamo consolarci pos­siamo dunque rimuovere il problema sostenendo che le vette da cui cadia­mo sono più basse e che le poche centinaia di società quotate in Borsa non rappresentano l’economia italiana. Questo ragionamento consolatorio po­trebbe avere un senso se la grande crisi che sta colpendo i mercati mondiali fosse solo finanziaria. Questo ragionamento potrebbe avere […]

  

La pensione di Calderoli

Il miistro della semplificazione dice in un’intervista alla stampa che non si possono toccare le pensioni ogni 15 giorni, riferendosi alle molte riforme già fatte. Evidentemente meglio alzare ogni 15 giorni le tasse. Aggiungo io.

  

Una tassa assurda

Sette motivi per considerare il contributo di solidarietà, deciso dal governo, tecnicamente sbagliato. Il presidente del Consiglio non si offenda: non facciamo che seguire quanto lui stesso ha più volte detto. I fatti. I lavoratori dipendenti già da quest’anno avranno di fatto due nuovi scaglioni di imposta. Una maggiorazione del 5 per cento superati i 90mila euro e una del 10 oltrepassati i 150mila. La botta partirà da subito e varrà anche retroattivamente sui redditi incassati dal primo gennaio del 2011 (la Corte costituzionale si è già pronunciata su questo aspetto rendendolo già in altre infauste situazioni legittimo). Gli effetti […]

  

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