Un giorno qualsiasi di questo Annus Horribilis. Nessun Santo in Paradiso. Nessun luogo sicuro dal quale scrivere.

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Che dire, dopo le ultime folli dichiarazioni dei vescovi della chiesa di Roma? (qui)

 

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Su, venite, invasori e clandestini! Terroristi islamici mischiati alle armate di figuranti. Finti profughi che non scappate da guerre e persecuzioni, ma, spesso, molto spesso, solo dalle patrie galere o dalla noia di una capanna di merda e dalla voglia di non far nulla.

Venite, su! E portate con voi chiodi e martelli. Il legno per le croci, no: quello, lo fornisce Santa Madre Chiesa. Tagliato direttamente nei boschi di proprietà di qualche lardoso cardinale. Benedetto dai vescovi, compreso quello di Roma. Sagomato dalle associazioni cattocomuniste, grasse, unte, di finta solidarietà e vergognoso buonismo di pessimo conio. Ma fate presto.

Non c’è alcun bisogno di aspettare che i vostri figli crescano nelle periferie delle nostre città. Incazzati e violenti. Non c’è necessità di procrastinare l’evento di dieci venti anni.

Fatelo voi, adesso e qui. Magari, appena ripresi dalle stanchezza della traversata. Magari, dopo esservi rifocillati coi cibi che sarebbe stato giusto, molto più giusto, distribuire fra le famiglie di italiani che da sempre hanno pagato le tasse e che hanno smesso di farlo solo quando qualcuno li ha messi col culo per terra, strappandogli il lavoro e la dignità. Perché si stava preparando ad accogliere voi a braccia e portafogli aperti, il delinquente! Voi, l’investimento più proficuo di tutte le mafie del mondo. Voi, il petrolio rosso sangue!

3

Crocifiggeteci tutti. Fateci finire da Veri Cristiani! Dai più anziani, fino ai neonati. Straziateci col sorriso beffardo sui grugni sporchi di couscous e sugo di agnello sgozzato mandando a fare in culo le leggi. Proprio come state facendo nei mille Paesi in cui siete padroni anche dell’aria.

Finitelo, il lavoro che vi stanno ordinando i vostri compari americani e arabi, i traditori europei, la feccia massonica e le tonache vendute. 

Fissate la data e ci consegneremo. Come Nostro Signore Gesù Cristo. Con Dignità, Fede e Speranza. Anzi, Certezza.

2

Perché, noi, come Lui, siamo destinati a risorgere e tornare. Voi, come chi vi ha creati e come chi vi paga e vi coccola, quella Luce non la vedrete mai. Perché quella Luce si chiama Cristianesimo e Gesù di Nazareth, Figlio di Dio e di Donna, Fratello e Padre dell’Occidente e della Libertà.

Fra me e me. Che vivo nella Parola.

Schermata 2016-05-10 alle 00.41.00(Dante Alighieri, Divina Commedia – Inferno, canto XXVIII)

 

 

 

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