Lunedì 18 giugno 2018 – San Calogero, eremita – da Casa Spirlì, in Calabria

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È la prima volta che mi commuovo, ascoltando papa Bergoglio parlare. Tranne che per un fugace incuriosito interesse all’apparizione dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro, infatti,  il nostro “rapporto” è stato, da subito, tempestoso. Mi ha scandalizzato, fin dalle prime uscite pubbliche, quel suo forzato “familiarismo” non richiesto. Quella nonnità mediaticamente imposta, che somigliava molto a quella, controversa,  di un antipatico vegliardo del mio paese, il quale chiamava tutti i ragazzini “nipote”, ma, poi, bestemmiava e sputava per terra, maleducatamente, come un tubercoloso prebellico… Un caratteraccio, il suo, che lo rendeva antipatico a tutte le fresche generazioni di ogni rione. Più o meno come quello della furba “blanca tonaca argentina”, la quale, dietro al doncamillismo spinto, che la spingeva a chiedersi, fra sé e sé, “chi sono io per giudicare” un omosessuale, si “liberava, poi, sine pïetate, di ogni cardinale o vescovo che non accettasse le sue “libere interpretazioni” di dogmi millenari …

Eppure, c’è sempre un giorno in cui, ognuno di noi deve ingoiare il rospo e stringere una mano che non avrebbe mai voluto sfiorare. 

Quel giorno, per questo papa e me, è arrivato. Anche se, suppongo, lui non lo sappia. (Non è che domani volo a Santa Marta per chiedere udienza, ma, lo confesso, oggi questo Francesco mi piace almeno un po’: voglio pensare che le nobili preghiere di Papa Benedetto, recitate direttamente nel Recinto di Pietro, stiano facendo effetto!)

Le cronache di queste ultime ore ci confermano che, in occasione del Forum delle Famiglie, il Santo Padre abbia pronunciato alcune frasi divine, quali “l’aborto è una pratica nazista in guanti bianche” e – attenzione, attenzione – “la Famiglia, immagine di Dio, uomo e donna, è una sola!”  Solo quella, dunque, che prevede la presenza di un Padre e una Madre! Con buona pace di qualche milione di arcobalenini rosa shocking cattocomunisti (o cattivocomunisti), che da qualche anno si strofinano alle pareti delle sante stanze, per cercare riconoscimenti impensabili di famiglie alternative e assolutamente contro ogni regola di buonsenso, convinte che quella SCOMUNICA (mai annullata) verso i senzaDio fosse una specie di boutade di un vecchio papa rimbambito e, ormai, dimenticato.

Eh, no! Francisco, ritrovata la retta via, risistema le cose ognuna al proprio posto, almeno in riferimento ai membri della famiglia (almeno uno, e non più di uno, salvo prole) e mette fine ad ogni personalizzazione del Credo Cristiano Cattolico.

Immagino, non senza un brivido di compiacimento, gli ululati dentro i privé delle saune e per i corridoi bui delle dark room delle discogay… Maledizioni ed anatemi sudati e affannati, intrecciati a sospiri e abbandoni estatici, riecheggiano come mantra, a danno del Pastore dei pastori e di tutto il suo gregge di greggi…

Deluse, le armate rosa, armate di affilate unghie cinesi e zatteroni da combattimento a cinque piani, sciameranno per le vie delle città a manifestare il proprio sdegno per così “razziste e omofobe” esternazioni… Le sottane d’oltretevere ondeggeranno altere ad ogni vaffanculo, al riparo di affrescate sale, e gli idranti di pazienti pomp…ieri dovranno azzerare i bollori estivi di affielat* manifestant*…

Che ne sarà, ora, di quei battaglioni di uteri pronti alla locazione pagata a suon di dollari? E di quei milioni di spermatozoi sottozero, che aspettano l’accensione del microonde per tornare a serpeggiare su un vetrino???

Che ne sarà di tutti quei fiocchi a sette colori, pronti a pendere spavaldamente dallo stipite di mille portoni di case “alla nuova maniera”?

È bastato che quella semplice, normale, tanto attesa frase risuonasse di nuovo nelle Stanze del Servo dei servi di Dio, per accendere la miccia dell’Apocalisse.

Finalmente.

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