Mercoledì, 10 ottobre 2018 – San Cassio martire – da Casa Spirlì, in Calabria

Ignoranti, cialtroni e maleducati. Il popolo dal passato più artistico e culturale del mondo è caduto! Gli italiani di oggi, Dio perdoni!, sono un’offesa ai Padri Antichi. Della grazia, della cortesia, della gentilezza, del garbo che hanno fatto della nostra gente un modello amato da tutto il mondo, non rimane che un flebile ricordo. Pochi anziani usano ancora il “Grazie”, lo “Scusi”, il “Per favore”… Qualche adulto fa ancora precedere la domanda da un nobile “Posso…”. Rari, i ragazzini che sono da esempio di educazione per i propri coetanei. Il resto, una ciurma di masnadieri. Spietati e cafoni, arroganti e caciaroni, stiamo sparendo dal panorama delle cose belle di questo nostro Paese, per cedere lo spazio alle macchiette volgari da bordello televisivo, da troiaio di piazza, da follower’s club…

Cos’è successo agli Italiani eleganti e sobri? Dove abbiamo perso il filo? Chi ci ha cancellato dal galateo? Del piacere dell’ascolto, della finezza della conversazione, del millenario savoir faire italico, non restano che le ceneri impastate col fango dell’impudicizia odierna. Nessun ritegno, oggi. Purtroppo.

1) Maledetti cellulari antropoisolanti, direi, se mi si passa il neologismo. L’onanistico uso del più popolare mezzo di comunicazione, lo priva della primaria funzione: la comunicazione. Usiamo il cellulare per fare tutto da soli, tranne che per contattare gli altri. Con-tattare: avvicinare, accostare, interpellare, rivolgersi,  incontrare. E quando mai? Ormai, contattare è un verbo da cancellare. Oggi, l’altro lo tagghiamo, a prescindere se ci risponderà o meno; lo messaggiamo, per non incontrarlo; lo chattiamo, evitando di guardarlo negli occhi. Litighiamo e ci amiamo tramite tastiera e schermo. Non conosciamo, degli altri, l’odore, i colori, i piccoli gesti. E, quando ci incontriamo, ci avviciniamo, talmente abituati a non accoglierci più vicendevolmente, ci scanniamo come draghi.

2) Orrida televisione maleducativa, aggiungerei. La massima parte delle proposte televisive, ormai, è infarcita di urlacci, baracconate, volgarità. Conduttori semianalfabeti, giornalisti semianalfabeti, ospiti semianalfabeti. Lontani dalla sobrietà di un passato neanche troppo remoto, hanno invaso gli studi televisivi, passando da divani, sottoscrivanie, garçonniere… Un circo grottesco e offensivo del buongusto e della morale.

3) Scuola incolta e incompetente. Sforna cataste di ragazzini che sciamano verso un baratro morale e sociale, senza poter sperare in un’ombra di salvamento. Zucconi e senza freni inibitori, sudano violenza come fosse acqua d’ascella. Violenti e strafottenti, non sanno di storia e geografia, ma si muovono bene fra le foglie della canapa e i germogli di mariuana. Intossicati di centri sociali, non troveranno futuro fra le birre bevute per strada e le vomitate consegnate ai pneumatici delle macchine parcheggiate.

4) Luoghi di lavoro…

5) Le case…

6) La strada…

Eppure…

… vado ad acquistare i tappi per i vasetti della marmellata di cotogne e il figlio decenne di Simona, la titolare del negozio di casalinghi, mi investe col suo innocente amore per il sapere. Proprietà di linguaggio e alta conoscenza che mi sotterrano di felicità. Deo gratias!

#frameeme

 

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