Perdonare. E come?
Venerdì, 25 novembre 2022 – Santa Caterina d’Alessandria – da Casa Spirlì, a Taurianova
Recupero, in questa notte di riflessione spirituale, una discussione religiosa sul perdono.
Ebbi modo di confrontarmi sull’argomento con emeriti padri spirituali: resto della mia, non avendomi convinto con le loro.
Il perdono NON è azione scontata e necessaria, per essere un “buon Cristiano”. Perdonare non è prerogativa dell’umano. Noi, i creati, possiamo solo consegnare la nostra disponibilità a “dimenticare” il torto, fino a non pensarci più; o, almeno, a non pensarci con insistenza. E sperare che la malazione ricevuta con dolore possa entrare nell’ordine delle cose, stabilito dal Creatore, fino a sciogliersi nel Suo Tutto Misericordioso.
Del resto, il perdono è pesato (e, forse, pesa) anche all’Onnipotente.
Il manto della Misericordia, infatti, NON ha coperto Giuda suicida: nessuno ha fatto spezzare il ramo del fico sicomoro (albero debolissimo e fragilissimo), che avrebbe potuto o dovuto arrendersi al peso di un giovanottone giudeo nel vigore dell’etá. Né ha coperto entrambi i crocefissi ai lati del Nazareno: uno, infatti, lo ha raggiunto in Paradiso. L’altro è stato destinato all’abisso. Perché?
Mysterium Fidei.
Eppure, sul perdono sono stati scritti i migliori libri. E vissute le migliori chiamate alla santità.
Ma, il tutto, senza riuscire a consegnare una convincente e definitiva certezza.
Non ci chiede, la Chiesa moderna e quella contemporanea, addirittura, di perdonare sempre e chiunque, dimenticando la citazione dell’Apocalisse “distinguerà i capri dagli agnelli”, scritta proprio a conferma che, nel giorno del Giudizio, il perdono non è contemplato come possibilità?
Insomma, grande confusione intorno al problema, nelle ultime pagine della Fede, che creano grande ansia in chi crede e si sente inadeguato e colpevole.
E, dunque, come vivere il dubbio del se e quando e chi perdonare?
Nessun rimorso, se, dopo tutti i tentativi, non ci riusciamo, a dimenticare il torto.
Meglio affidarsi alla propria serenità: Dio ci chiede di “essere a posto” con la nostra anima. Niente di più.
Anche la Misericordia ha i suoi tempi e le sue leggi…