Strategia trend following su Tesla (TSLA): come usare le medie mobili per catturare i trend
In questo articolo vogliamo analizzare un approccio trend following applicato a un titolo azionario particolarmente volatile e seguito: Tesla (TSLA).
Con il termine trend following si indica una metodologia che mira a seguire la direzione predominante del mercato, acquistando quando i prezzi mostrano forza e vendendo quando mostrano debolezza. A differenza delle logiche mean reverting, che puntano a trarre vantaggio dai ritracciamenti, le strategie trend following cercano di catturare i movimenti direzionali più ampi, lasciando correre i profitti quando il trend è favorevole e limitando le perdite quando il mercato cambia direzione.
L’obiettivo è costruire una strategia basata su regole oggettive, che possa essere testata e validata su dati storici, senza lasciare spazio a interpretazioni soggettive.
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Perché fare trading su Tesla con strategie trend following
Tesla è una delle aziende più conosciute e capitalizzate al mondo, simbolo dell’innovazione tecnologica applicata al settore automobilistico ed energetico. Fondata da Elon Musk e quotata al Nasdaq dal 2010, l’azienda produce veicoli elettrici, sistemi di accumulo energetico e pannelli solari, con l’obiettivo dichiarato di accelerare la transizione globale verso un’economia sostenibile.
Nel corso degli anni, Tesla è passata da essere una società emergente a una big cap di riferimento del settore tecnologico, con una capitalizzazione che la colloca stabilmente tra i principali titoli dell’indice Nasdaq 100.
Dal punto di vista dei prezzi, l’azione TSLA si distingue per un’elevata volatilità e per la capacità di sviluppare lunghi movimenti direzionali, sia rialzisti che ribassisti. Dopo la fase di forte espansione tra il 2019 e il 2022, il titolo ha attraversato periodi di correzione anche molto profondi, ma sempre seguiti da nuove fasi di trend marcato.
Proprio questa alternanza di fasi esplosive e di consolidamento rende Tesla un terreno ideale per testare strategie di tipo trend following, basate sulla capacità di individuare e seguire la direzione prevalente del mercato.
Come funzionano le medie mobili nel trading
Le medie mobili sono tra gli strumenti più utilizzati nell’analisi quantitativa dei mercati finanziari. Si tratta di indicatori che calcolano la media dei prezzi di un titolo in un determinato intervallo temporale, aggiornandosi di barra in barra (mobile perché il periodo di osservazione scorre nel tempo).
Il loro scopo principale è quello di “smussare” le fluttuazioni, consentendo di evidenziare la direzione generale del mercato.
Una media mobile può essere utilizzata in diversi modi all’interno di una strategia di trading.
Il primo approccio consiste nell’utilizzarla come filtro di tendenza: se il prezzo si trova al di sopra della media, si considera il mercato in una fase rialzista; se invece è al di sotto, la tendenza viene considerata ribassista.
Un secondo approccio è quello di usarla come livello operativo, generando, ad esempio, segnali di acquisto quando il prezzo supera la media mobile verso l’alto e segnali di vendita quando la incrocia verso il basso.
Infine, un metodo molto diffuso prevede l’utilizzo di due medie mobili di durata diversa, una più veloce e una più lenta. La logica è semplice: la media veloce reagisce più rapidamente ai movimenti dei prezzi, mentre la lenta segue con maggiore ritardo. Quando la media veloce incrocia verso l’alto la media lenta, si genera un segnale di acquisto, in quanto il prezzo mostra una forza crescente rispetto alla sua tendenza di fondo; al contrario, quando la media veloce scende al di sotto della lenta, si ottiene un segnale di uscita o di vendita (Figura 1).
La strategia base su Tesla con medie mobili a 5 e 10 Periodi
Per testare l’efficacia di un approccio trend following su Tesla, abbiamo scelto di utilizzare una delle logiche descritte in precedenza: l’incrocio di due medie mobili. In particolare, la strategia è costruita su un time frame a 30 minuti con due medie mobili semplici: una media veloce a 5 periodi e una media lenta a 10 periodi.
La regola generale è la seguente:
- si apre una posizione long quando la media mobile veloce incrocia verso l’alto la media mobile lenta, segnalando un possibile inizio di trend rialzista;
- si chiude la posizione quando avviene l’incrocio opposto, ossia quando la media veloce scende al di sotto della media lenta.
La strategia prevede esclusivamente operazioni long, in quanto si applica a un titolo azionario che, nel lungo periodo, ha mostrato una chiara tendenza rialzista. L’obiettivo non è quindi quello di trarre profitto dai ribassi, ma di individuare e seguire i movimenti direzionali favorevoli all’interno di questo contesto di crescita strutturale.
Il backtest è stato condotto su dati a partire dal 1° gennaio 2010, utilizzando un capitale di 10.000 dollari per trade.
Risultati del backtest della strategia base dal 2010 a oggi
Osservando la Figura 2, che mostra l’andamento dell’equity line della strategia dal 2010 a oggi, si nota un risultato complessivamente positivo e crescente nel tempo. L’equity presenta alcune fasi laterali e periodi di consolidamento, ma nel complesso evidenzia una progressione stabile, con un incremento più marcato nei momenti in cui il titolo ha mostrato tendenze direzionali ben definite. Il net profit complessivo è di circa 85.000 dollari, un valore che, considerando la semplicità della logica utilizzata, rappresenta un risultato incoraggiante.

Figura 2. Equity line della strategia trend following su Tesla basata su incrocio di medie mobili a 5 e 10 periodi (dati storici dal 2010 a oggi).
Analizzando invece la Total Trade Analysis (Figura 3), si osserva che la strategia effettua esclusivamente operazioni long, come previsto, con un totale di 2.577 trade. La percentuale di operazioni profittevoli si attesta intorno al 39,7%, un valore tipico per strategie trend following, che tendono a ottenere un numero limitato di trade vincenti ma con guadagni medi superiori rispetto alle perdite.
Tuttavia, l’average trade risulta piuttosto contenuto, con un valore medio di 33 dollari per operazione. Considerando che per ogni trade è stato impiegato un capitale di 10.000 dollari, il rendimento medio per operazione è di circa 0,33%, un valore troppo basso per essere considerato sostenibile nel lungo periodo, soprattutto tenendo conto dei costi operativi come slippage e commissioni, che finirebbero per erodere gran parte dei profitti.
Ottimizzazione delle medie mobili: quali parametri rendono meglio?
Dopo aver analizzato la strategia base, è utile verificare se esistano combinazioni di parametri in grado di migliorare le performance complessive senza compromettere la robustezza del modello
A tal fine, è stata condotta un’ottimizzazione sui periodi delle due medie mobili, variando sia la media veloce che quella lenta entro un intervallo predefinito.
In Figura 4 sono riportati i risultati in ordine di net profit, per ciascuna coppia di valori testata.
È importante precisare che l’obiettivo dell’ottimizzazione non è cercare una combinazione in cui la strategia “funzioni”, ma piuttosto individuare un set di parametri con cui qualcosa che ha già dimostrato di funzionare possa funzionare meglio. L’idea è quindi quella di migliorare l’efficienza del modello, non di adattarlo forzatamente ai dati passati.
Dall’analisi emerge che la miglior combinazione è data da una media veloce a 8 periodi e una media lenta a 14 periodi, che rappresenta il punto con la performance più elevata in termini di profitto netto. Ciò che risulta particolarmente interessante, tuttavia, è che anche le combinazioni vicine a questi valori (come 9-14 o 8-15 ecc.) mostrano risultati molto simili tra loro.
Questo aspetto suggerisce un buon livello di stabilità del modello: la strategia non dipende in modo critico da un set specifico di parametri, ma tende a mantenere una struttura di performance coerente nell’intorno ottimale.
Una condizione di questo tipo è generalmente positiva, poiché indica che il comportamento della strategia è robusto rispetto a piccole variazioni dei parametri, riducendo il rischio di overfitting.
Per le analisi successive, adotteremo dunque la combinazione 8–14, considerandola un buon compromesso tra performance e stabilità.
È però importante sottolineare che, quando si parla di indicatori, conviene sempre mantenere un certo grado di prudenza. Anche se i valori ottenuti appaiono stabili, cambiando mercato, anche solo uno correlato, potremmo ottenere risultati differenti.
Strategia ottimizzata su Tesla: più profitti, più solidità
In Figura 5 è riportata la nuova equity line ottenuta applicando i parametri ottimizzati (8-14). Il risultato è chiaramente migliorato rispetto alla versione base: l’andamento dell’equity appare ora più lineare e regolare, con fasi di crescita più continue e periodi di stagnazione ridotti.
Il net profit complessivo raggiunge circa 115.000 dollari, con un incremento significativo rispetto ai valori precedenti. Questo conferma che la scelta dei nuovi parametri consente di sfruttare meglio i movimenti direzionali del titolo.
Anche la Total Trade Analysis (Figura 6) mostra un miglioramento complessivo. L’average trade aumenta in modo considerevole, passando da 33 a 62 dollari per operazione, raddoppiando di fatto il valore precedente. Questo rappresenta un passo avanti importante: pur restando una strategia semplice, la qualità dei trade migliora in modo evidente, rendendo il sistema più solido anche rispetto ai costi di transazione.
Conclusioni: medie mobili e Tesla, una combinazione vincente?
Questo studio mostra come anche regole semplici e trasparenti possano portare a risultati interessanti quando vengono applicate con un approccio quantitativo e metodico.
L’incrocio di due medie mobili, pur essendo una delle logiche più basilari nel mondo del trading, si è dimostrato in grado di generare una curva dei profitti stabile e crescente, soprattutto su un titolo fortemente direzionale come Tesla.
L’average trade ottenuto dopo l’ottimizzazione risulta già sufficientemente capiente da coprire i costi operativi, rendendo la strategia teoricamente utilizzabile anche in un contesto reale. Naturalmente, esistono diversi margini di miglioramento: si potrebbero introdurre filtri di volatilità, selezionare solo alcuni giorni della settimana o definire delle finestre temporali operative per aumentare l’efficacia dei segnali.
Un ulteriore passo avanti potrebbe consistere nell’adottare una gestione del rischio più strutturata, ad esempio inserendo uno stop loss fisso o un trailing stop in percentuale, visto che attualmente l’uscita dalla posizione avviene soltanto al segnale opposto.
Per oggi, però, ci fermiamo qui.
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Alla prossima,
Andrea Unger






