L’Internazionale Femminista chiama e la Boldrini risponde
Femministe di tutto il mondo unitevi! Abbiamo trovato la novella paladina contro il Maschio oppressore e stupratore: la pasionaria col pugno chiuso Asia Argento. La sua torbida vicenda di sesso, cunnilingus rubati, relazioni più o meno sconfessate e mondo dorato del cinema, ha dato nuova linfa al femminismo contra personam.
Nella fattispecie, Harvey Weinstein è il nuovo capro espiatorio dell’odio contro gli uomini, che secondo una certa ideologia femminista, sono tutti porci, prevaricatori e pure stupratori. Lungi dal voler prendere le parti di un personaggio viscido e penoso assai, sarebbe lecito chiedersi se, nel caso egli fosse stato invece che grasso e brutto figo e charmant, ci sarebbe stata tutta questa ondata di indignazione e corsa alla denuncia post datata. Chissà se un bell’aspetto avrebbe preservato Harvey dal divenire il simbolo del Male, emblema e personificazione di una società fallocentrica e patriarcale. A dire il vero ci è voluto un po’ di tempo – una cosetta come 20 anni – perché dalle parti di Hollywood se ne accorgessero, e a dire il vero pure un po’ controvoglia perché è pur sempre un sincero liberal, amico e finanziatore dei Clinton e degli Obama. Che disdetta deve essere stata per i democratici americani che con i loro media compiacenti ci hanno provato indefessamente (e ci provano) da almeno due anni a scavare per trovare qualcosa del genere su Trump. Ma per ora le accuse di stupri, molestie, palpatine da parte di sedicenti donne e donnette non hanno dato i frutti sperati. Cosa rimane allora all’Internazionale femminsta? Ma ovvio, tirar fuori il solito Silvio B. Che è pure tornato in campo rinvigorito e con rinnovata verve, vedi mai che dovesse fare il colpaccio e vincere le elezioni fra pochi mesi. Non sia mai. Tocca correre ai ripari e arruolare le menti migliori (si fa per dire). In attesa di una nuova protesta di piazza organizzata dalle femministe di Se non ora quando, in attesa di nuove articolesse contro il Cav. di Conchita De Gregorio, Maria Laura Rodotà e Lucia Annunziata, ecco, nel frattempo accontentiamoci di santificare la nuova musa Asia. Che infatti a #Cartabianca, programma tv in onda su Rai Tre condotto da Bianca Berlinguer, arriva a dire che le polemiche che la stanno investendo sono dovute all’ «umiliazione e alla visione della donna nell’Italia berlusconiana» (sic!) e che disgustata da ciò lascerà l’Italia. Fantastico. Ma niente paura, la PresidentA Laura Boldrini ha tenuto a rassicurare la povera “vittima” di violenze indicibili e soprattutto “inevitabili”, l’ Agnello sacrificale del terzo millennio, la donna che tutte noi dovremmo prendere ad esempio se vogliamo fare carriera: «Cara Asia non è il momento di arrendersi, devi restare in Italia. La stragrande maggioranza delle donne ti appoggerà». Appoggerà a fare che, di grazia? A “chiagnere e fottere”?Orbene, appena due mesi fa, di fronte all’orrore di un doppio stupro vero, terribile nella sua efferatezza, come è stato quello compiuto da Butungo e soci a Rimini, Nostra Signora degli Immigrati e delle Femministe affermò: «Non sono una commentatrice di professione, non sono tenuta a commentare ogni evento». Perfetto: dunque una donna che – legittimamente – ha immolato alla causa, cioè alla carriera alla fama, al denaro e alla notorietà il proprio corpo, concedendosi e cedendo alle avances sessuali di un produttore salvo poi pentirsene e denunciare all’opinione pubblica quanto schifo gli avesse fatto, tanto da parlare impropriamente di stupro, per Laura Boldrini vale di più di uno stupro vero, con tutta la violenza, lo schifo e lo squallore che una violenza sessuale vera può comportare.
Essere trascinata da un branco di stranieri su una spiaggia, picchiata a sangue, violentata in modo barbaro e disumano è derubricato a «Non commento ogni evento». Doppiopesismo straordinariamente evidente. Nel caso della Argento la violenza si sarebbe consumata perché una donna inquantodonna è sempre vittima e sfruttata da uomini bruti e senza scrupoli che usano il loro “potere” per sottometterla. Questa visione manichea dell’umanità e questo voler contrapporre forzatamente maschi e femmine è veramente intollerabile. La campagna social che invita a raccontare di episodi di mobbing, violenze, molestie e chi più ne ha più ne metta, con i due hashtag #metoo e #quellavoltache, è semplicemente vergognosa. Si è letto di tutto, persino donne che hanno denunciato indignate una carezza, uno sguardo insistente o una stretta di mano “troppo vigorosa”. La follia. Una follia dilagante, auto compiacente e auto alimentante, in un crescendo di assurdità. Chi scrive ha purtroppo a che fare molto spesso con femministe o sedicenti tali e sa bene quanto certe “ancelle” che si professano paladine dei diritti delle donne possano essere in realtà iene, non solo nei confronti degli odiati Maschi, ma anche delle donne che non la pensano come loro o che si discostano dalla loro idea di donna.