Nel complesso mondo del trading, l’obiettivo principale è proteggere i profitti e minimizzare le perdite. A tal fine, l’utilizzo del Breakeven Stop può essere una risorsa fondamentale. Questa tattica consente ai trader la possibilità di massimizzarne l’efficacia delle proprie strategie, ma molti sono scettici sulla sua reale efficacia. In questo articolo, esploreremo in dettaglio i vantaggi e gli svantaggi del Breakeven Stop, fornendo un’analisi completa di come tale approccio possa diventare uno strumento di grande valore per ottimizzare le performance e gestire i rischi nella propria attività di trading, ma anche di come non sia sempre lo strumento più adatto da applicare in ogni strategia.

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Cos’è il Breakeven Stop nel trading

Il Breakeven Stop, o “stop in pareggio” in italiano, è un ordine di tipo stop, con cui si indica al broker di chiudere una determinata operazione quando il prezzo di mercato raggiunge un livello specifico, ovvero quello di ingresso in posizione.

In particolare, il Breakeven Stop si utilizza quando una posizione aperta in precedenza si trova in attivo, per tutelare l’operazione da eventuali ribassi. Il Breakeven ha il compito di chiudere quella posizione se il prezzo scende fino al livello d’ingresso. In altre parole, come suggerisce il nome, il Breakeven Stop serve per uscire da un’operazione quando, dopo aver superato una certa soglia di profitto, questa ritraccia e raggiunge il punto di pareggio.

L’idea è quella di ridurre il rischio su una posizione aperta, quando questa raggiunge un certo livello di guadagno.

Vantaggi e svantaggi del Breakeven Stop nel trading

I vantaggi di questo strumento sono evidenti. Grazie ad esso, quando un’operazione diventa profittevole il trader ha la possibilità di tutelarsi in modo completo. Nel migliore dei casi l’operazione continuerà ad essere profittevole e chiudere in guadagno, nel peggiore dei casi il prezzo scenderà fino al punto di ingresso e l’ordine Breakeven Stop entrerà in gioco, chiudendo la posizione in pareggio.

Qualunque cosa succeda, applicando questo tipo di stop il trader si assicura che l’operazione si chiuda con un profitto, o al peggio, in pareggio.

Non da sottovalutare il vantaggio emotivo. Il Breakeven Stop aiuta a ridurre l’influenza delle emozioni sul processo decisionale. Una volta che il trade è in profitto e lo stop loss è stato spostato al livello di ingresso, il trader può sentirsi meno incline a chiudere prematuramente la posizione per timore di perdite future.

Naturalmente ci sono anche degli svantaggi. Può capitare infatti che il prezzo torni al punto di pareggio (o poco sotto) facendo scattare il Breakeven Stop, per poi schizzare di nuovo alle stelle. In questi casi il suo intervento è assolutamente deleterio, privandoci dei potenziali profitti derivanti dall’ascesa del prezzo.

A causa di questo svantaggio, c’è chi nutre dei dubbi rispetto all’utilità del Breakeven Stop.

Il mio consiglio è di tenere sempre a mente che una delle qualità più importanti di un trader è riuscire a individuare la propria propensione al rischio e saper gestire questo rischio in maniera ottimale.

Come utilizzare il Breakeven Stop nel trading

Il Breakeven Stop è utilizzato sia nel trading discrezionale che nel trading sistematico. Tendenzialmente nel trading discrezionale si utilizzano degli ordini di Breakeven piuttosto corti senza particolari problemi.

Nel trading sistematico, invece, questo è un approccio un po’ rischioso. L’obiettivo infatti è fornire in anticipo delle istruzioni che poi verranno eseguite in automatico, senza che sia necessario un input da parte del trader. E dato che la macchina dovrà agire in modo autonomo, senza input manuale, è rischioso fornire degli ordini molto corti, perché le piattaforme difficilmente riusciranno a testarli con efficacia in situazioni in cui l’ampiezza delle barre utilizzate per il backtest superi quella del valore del punto di breakeven.

Vediamo un esempio di applicazione del Breakeven sul Gold Future.

Figura 1. Esempio di breakeven stop sull’oro (Gold Future)

Come si vede in figura 1, il Breakeven è stato applicato dopo l’ingresso, con una posizione attiva. In questo caso il mercato prima è salito senza raggiungere il take profit, poi è sceso pesantemente chiudendo la posizione con il Breakeven Stop.

In sostanza, è molto importante individuare valori che siano sufficientemente efficaci e robusti come Breakeven, così come bisogna individuarli anche per il Take Profit e per lo Stop Loss.

In generale, può sembrare banale, ma il Breakeven Stop non deve risultare né troppo stretto né troppo largo. Deve essere commisurato all’orizzonte temporale del sistema e agli altri ordini di uscita della strategia (stop loss e take profit).

Ad esempio, un sistema che opera in modo meno frequente sul mercato presumibilmente potrebbe avere uno Stop un po’ più ampio rispetto a un sistema che invece opera molto di più nel breve termine.

Nella fase di ottimizzazione, è molto importante valutare la stabilità del valore scelto per l’attivazione del Breakeven. Quindi non si devono assolutamente scegliere dei valori che sono solo dei casi isolati (casi fortuiti), ma concentrarsi su valori che restituiscano buoni risultati anche nell’intorno del valore scelto come Breakeven.

Come codificare il Breakeven Stop in MultiCharts e TradeStation per il trading

La codifica di questo strumento all’interno di MultiCharts e TradeStation è piuttosto semplice. Basta infatti utilizzare due keyword specifiche:

setbreakeven(x)

setbreakeven_pt(y)

Nel primo caso il valore ‘x’ rappresenta il valore monetario di profitto oltre il quale si attiverà il breakeven stop, mentre nel secondo caso ‘y’ rappresenta la stessa quantità, ma espressa in punti (tick).

È possibile anche codificare una versione “alternativa” del Breakeven che potremmo definire “Stop Profit”. In questa versione, lo Stop non è esattamente in pari, bensì viene posizionato leggermente al di sopra o al di sotto del prezzo di carico, quasi fosse uno Stop Loss o un Take Profit. Questo approccio può essere utile per tutelarsi dall’impatto di commissioni, spread e slippage.

Molte piattaforme, come MultiCharts e TradeStation, non hanno queste uscite preconfigurate, ma è piuttosto facile codificarle manualmente.

Qui sotto vediamo un esempio applicativo del Breakeven in Stop Profit, sempre sul Gold Future, dove si nota come lo Stop è posizionato leggermente più in alto rispetto al punto di pareggio, in modo da compensare anche l’eventuale slippage ed i costi commissionali.

Figura 2. Esempio di breakeven stop alternativo (stop profit) sull’oro (Gold Future)

Conclusione sul Breakeven Stop nel trading

Con questo articolo speriamo di aver dato una visione d’insieme sul Breakeven Stop, che per sua natura può avere diversi pro e contro. Si tratta comunque di uno strumento molto utile per gestire in modo efficace il rischio che accompagna l’attività di un trader, e per questo è importante capire come utilizzarlo correttamente e quali siano i suoi limit.

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Alla prossima e buon trading!

Andrea Unger

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