SPY vs QQQ: Qual è il miglior ETF per fare trading?
Tra tutti gli ETF in circolazione, SPY e QQQ sono sicuramente tra i più seguiti da investitori e trader. Entrambi replicano indici azionari americani molto importanti e vengono usati sia per strategie di investimento passivo che come base per costruire sistemi di trading.
A vederli sembrano quasi interscambiabili, ma in realtà nascondono differenze interessanti che vale la pena analizzare. In questo articolo andiamo a vedere cosa li distingue davvero, come si comportano in approcci di tipo mean reverting e trend following, e quale dei due può essere più adatto per fare trading.
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Cosa sono gli ETF SPY e QQQ
SPY e QQQ sono due ETF che, come anticipato in precedenza, replicano indici azionari americani, ma con strutture molto diverse tra loro.
SPY segue l’S&P 500, che include le 500 aziende a maggiore capitalizzazione degli Stati Uniti. È un indice ampio e ben diversificato, che rappresenta praticamente l’intero mercato azionario americano. Al suo interno troviamo una buona distribuzione tra vari settori: tecnologia, sanità, finanza, energia, beni di consumo, e così via. Nonostante questo, oggi anche l’S&P 500 è fortemente influenzato dalle big tech, che da sole ne rappresentano una fetta importante.
QQQ, invece, replica il Nasdaq 100, un indice composto dalle 100 maggiori aziende non finanziarie quotate sul mercato Nasdaq. Qui la concentrazione è decisamente più evidente siccome la tecnologia domina e i primi 10 titoli rappresentano una grossa parte dell’indice. Parliamo di nomi come Apple, Microsoft, Nvidia, Amazon, Meta… aziende che negli ultimi anni hanno trainato l’intero mercato.
In sostanza, SPY è più bilanciato, mentre QQQ è molto più esposto al settore tecnologico e alle dinamiche legate al “growth”, ovvero a quelle aziende che puntano tutto sulla crescita futura.
Nonostante queste differenze, come mostrato in Figura 1, i due ETF si muovono in maniera molto simile. Questo accade perché molte delle aziende presenti in QQQ sono anche tra le principali dell’S&P 500, e questo porta a una correlazione molto alta tra i due strumenti, soprattutto nei movimenti di breve e medio periodo.
SPY vs QQQ con strategie di trading mean reverting
Per confrontare il comportamento di SPY e QQQ in un contesto mean reverting, abbiamo applicato una strategia molto semplice su entrambi gli strumenti, con l’obiettivo di evidenziare il “carattere” di ciascuno.
Con mean reverting si intende un approccio che punta a sfruttare i rimbalzi dopo movimenti eccessivi: si parte dal presupposto che, dopo un calo improvviso, il prezzo abbia una tendenza a tornare verso valori più “normali”.
L’analisi è stata fatta su dati giornalieri dal 2010 ad oggi, e l’idea di fondo è sfruttare i rimbalzi dopo piccoli eccessi ribassisti, restando in linea con la tendenza di lungo termine, che su entrambi gli ETF è chiaramente rialzista.
Si tratta quindi di una strategia solo long, costruita non per essere operativa in sé, ma per valutare quale dei due strumenti si presta meglio a questo tipo di logica.
Nello specifico, ogni volta che il prezzo rompe il minimo della sessione precedente, viene aperta una posizione long per un controvalore fisso di 10.000 dollari. La posizione viene poi chiusa alla rottura del massimo del giorno prima.
La logica è semplice: si entra dopo un’accelerazione al ribasso e si esce appena il prezzo mostra un segnale di recupero, come mostrato in Figura 2.
Risultati dell’approccio mean reverting su SPY
Come mostrano le Figure 3 e 4, l’approccio mean reverting applicato su SPY non ha prodotto risultati particolarmente entusiasmanti. Nonostante una percentuale di operazioni vincenti superiore al 69%, l’average trade si ferma a poco più di 6 dollari, un valore assolutamente insufficiente a coprire anche solo i costi operativi di una strategia reale. L’equity line in figura 3 mostra un andamento sì crescente nel lungo periodo, ma segnato da drawdown profondi e frequenti.
Risultati dell’approccio mean reverting su QQQ
Passando a QQQ, analizzando le figure 5 e 6, il quadro non cambia molto. L’equity line mostra un andamento simile, con una leggera inclinazione positiva ma con performance altalenanti. Anche qui l’average trade è troppo basso, pari a soli 5.87 dollari.
In sintesi, i risultati non si dimostrano promettenti in maniera continuativa.
SPY vs QQQ con strategie di trading trend following
Dopo aver testato un’idea di tipo mean reverting, proviamo ora ad applicare un approccio trend following su entrambi gli strumenti.
Con trend following si intende una logica in cui si cerca di seguire la direzione del prezzo: se il mercato sale, si compra; se scende, si esce o si vende. L’obiettivo non è anticipare un’inversione, ma entrare a favore del trend già in atto, nella speranza che continui.
Anche in questo caso abbiamo scelto una logica molto semplice, utile più che altro per analizzare la natura dello strumento. L’analisi è stata condotta sempre su dati giornalieri dal 2010 ad oggi, utilizzando una strategia solo long, in linea con la tendenza di fondo positiva di SPY e QQQ.
La regola è questa: si entra long alla rottura del massimo della sessione precedente, puntando su una continuazione del movimento in atto. La posizione viene chiusa alla rottura del minimo del giorno prima. Alcuni esempi vengono mostrati in Figura 7.
L’obiettivo, anche stavolta, non è costruire una strategia pronta all’uso, ma capire se SPY o QQQ si comportano meglio quando il prezzo prende direzione.
Risultati dell’approccio trend following su SPY
Passando ai risultati, notiamo subito una differenza importante rispetto alla strategia mean reverting. Come si vede in Figura 8, l’approccio trend following applicato su SPY restituisce un’equity line decisamente più ordinata e crescente nel tempo, con una struttura molto più “pulita” rispetto a quella vista nel test precedente. La logica quindi sembra funzionare meglio, anche se l’average trade rimane basso, intorno ai 12 dollari, come mostrato in Figura 9. È un valore leggermente migliore rispetto al test precedente, ma ancora troppo basso per essere considerato tradabile nella realtà, una volta inclusi costi e slippage.
Risultati dell’approccio trend following su QQQ
Il vero salto si nota però su QQQ, come mostrato in Figura 10. Qui la curva è ancora più regolare, e soprattutto l’average trade quasi raddoppia rispetto a SPY, arrivando a 22,40 dollari (Figura 11).
È una differenza importante, che mostra come QQQ riesca a sfruttare molto meglio i movimenti direzionali, probabilmente grazie alla sua maggiore volatilità e alla natura più “esplosiva” del paniere tecnologico.
SPY o QQQ: quale scegliere per fare trading? Considerazioni e consigli operativi
SPY e QQQ si muovono in maniera molto simile, e lo confermano anche i risultati dei test che abbiamo visto. La correlazione tra i due strumenti è elevata, sia nei prezzi che nei comportamenti, soprattutto quando si applicano logiche semplici come quelle testate.
Il mean reverting negli ultimi periodi sembra fare sempre più fatica. Anche in questo caso, entrambe le equity line mostrano debolezza e un average trade troppo basso per poter essere considerato tradabile. Il trend following, invece, dà risultati migliori, in particolare su QQQ, che grazie alla sua maggiore volatilità riesce a sfruttare meglio le accelerazioni del mercato.
Un’idea interessante, vista l’alta correlazione tra SPY e QQQ, potrebbe essere quella di sviluppare una strategia su uno dei due strumenti e validarla sull’altro. Se la logica è davvero robusta, dovrebbe adattarsi a entrambi senza troppi aggiustamenti. È un ottimo test per capire se la strategia sta funzionando davvero o è solo il risultato di un eccesso di ottimizzazione.
Infine, per affrontare il problema dell’average trade basso, un’opzione da considerare è l’uso dei future (come l’ES per l’S&P 500 o il NQ per il Nasdaq). Questi strumenti permettono di lavorare con un controvalore maggiore, rendendo anche strategie con average trade modesti più sostenibili dal punto di vista operativo e di conseguenza più adatti per il trading, a differenza degli ETF che si prestano meglio al “buy and hold”.
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Alla prossima,
Andrea Unger