Sono freschissime le dichiarazioni sull’esigenza di costruire al più presto una “alternativa antisovranista” al governo gialloverde e alla cultura politica da esso incarnata. Una esigenza che se non altro ha il merito di rispecchiare le mutate contingenze in epoca di globalizzazione: da una parte le élites cosmopolite, mercatiste, favorevoli al progressivo abbattimento delle frontiere, ad un mondo aperto, ad una società fortemente competitivista, cosmopolita, sostanzialmente liquida e all’insegna del libero mercato. Dall’altra gli ultimi della globalizzazione, il popolo minuto e i lavoratori, le masse rivendicanti, il residuo culturale delle destre sociali e delle sinistre nazionali, capaci di contrastare in maniera organica i voleri […]