La crociata contro i furbetti
Le impronte digitali per i dipendenti pubblici al posto del badge? Giusto! Perché scandalizzarsi. Anzi, suggerirei al ministro Bongiorno il “braccialetto elettronico”! È l’unico modo per evitare che, dopo aver timbrato con il polpastrello, i dipendenti si dileguino. Spariscano. Magari per fare la spesa al supermercato o, addirittura, svolgere un secondo lavoro. Questa potrebbe essere la vera e unica soluzione per sconfiggere una volta per tutte il problema.
Nonostante i controlli serrati e gli “occhi” attenti e vigili delle telecamere della guardia di finanza puntate negli androni di molti comuni italiani, c’è ancora chi non si rassegna all’idea di dover lavorare. Stupidamente. E continua ad inabissarsi. A fare il furbo. O meglio, il furbetto. Chiaramente è accaduto ancora. Questa volta a Misilmeri, in Sicilia. Oltre la metà degli impiegati comunali si assentava durante l’orario di lavoro per effettuare varie commissioni personali. Inutile dire che gli altri colleghi timbravano in entrata e uscita per conto degli assenti. Si sa, in Italia “manus manum lavat”.
“Bisogna agire col bisturi per curare le disomogeneità nei servizi.” Ha dichiarato Il neo ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. Ma basterà il bisturi per arginare questa intensa emorragia tutta italiana? Altri, prima di lei, ci hanno provato. Con tutte le forze. Inutilmente. I furbetti fanno i furbi e non si arrendono. Continuano a delinquere. E dichiarano “battaglia”. Forti della protezione dei sindacati che accusano il ministro di essere addirittura “uno sceriffo”. Resista, non si faccia “intimidire” e avvii la crociata contro i fannulloni. La vera piaga del nostro paese.