Giorgia Meloni nel mirino di piccole donne
Quarantotto secondi di anarchia. Pura, totale. È la durata di un video pubblicato su TikTok dalla pagina “Radical graffiti”. Ed è propio di radical che si tratta. Ma non sono chic anzi, tutt’altro. Nel video un gruppo di giovanissime ragazze su di giri mentre strappa con violenza un manifesto elettorale di Giorgia Meloni. Uno di quelli giganti, 6×3 lo chiamano gli addetti. Urla, risate isteriche e poi l’incitazione con il solito ritornello. “Chi non salata un fascista è, è…” urla il branco di piccole donne. Piccole sì. Intutti i sensi. Soddisfatte, appagate dal gesto “eroico”. Stracciare un manifesto. Una dimostrazione stupida, immatura e, soprattutto, antidemocratica.
E se fosse accaduto il contrario? E se un gruppo di giovani militanti di Fratelli d’Italia avesse stracciato un manifesto elettorale di Enrico Letta? Beh, apriti cielo. I gruppi di sinistra non sono al di sopra della legge solo perché pensano di stare dalla parte giusta. Le regole vanno rispettate, anche quelle del buonsenso. Ma da quelle parti, si sa, il buonsenso non è cosa comune. Come il rispetto e l’educazione civica.
A riprendere tutto una ragazza con le ali da fatina e le dita nel naso. È in un evidente stato di alterazione. Chissà da quale centro A-sociale provengono. Molti, sicuramente, li giustificheranno. Già sento le voci dei padri: “sono solo ragazze dai.” E no, certe cose non non possono essere tollerate. Non si può uscire di casa e fare ciò che si desidera. Le piccole donne sono le stesse che, sotto la bandiera del PD, si arrogano il diritto di erigersi a difensori della democrazia e della Costituzione. Un libro “sacro” che garantisce tutti. Non solo Giorgia Meloni, ma anche loro che, per il gesto, non sono state punite. I Carabinieri poco distanzi osservavano. In silenzio.