Perché non si parla più dei prestiti delle banche? Uno potrebbe dire perché gli istituti di credito non ne concedono più o perché la crisi economica è tale che non ne vengono richiesti. Anche se fosse così, nessuna delle due ragioni basterebbe a giustificare l’assenza di questo tema nei dibattiti politici e nell’agenda del governo Renzi. Per fortuna ci ha pensato il Centro studi Unimpresa a ricordare la gravità della questione.

Una questione che rasenta lo strozzinaggio. L’abbassamento del costo del denaro deciso dalla Banca Centrale Europea (che ha confermato il tasso al livello record dello 0,25%) non ha inciso per nulla sulla “benevolenza” delle banche. E i tassi di interesse praticati a famiglie e a imprese possono sfiorare il 25%!.

Ecco la situazione per le imprese:

  • Gli anticipi e gli sconti commerciali vengono concessi con tassi medi all’8,90% (fino a 5mila euro), all’8,06% (da 5mila euro a 100mila euro) e al 5,49% (oltre 5mila euro); la soglia d’usura è rispettivamente fissata al 15,13%, 14,08%, 10,86%.

Ecco la situazione per le famiglie:

  • Per i finanziamenti concessi dietro la cessione del quinto dello stipendio e della pensione, i tassi di interessi medi sono al 12,08% per i prestiti fino a 5mila euro e all’11,50% per quelli oltre 5mila euro; mentre la soglia d’usura è fissata rispettivamente al 19,10% e al 18,38%.
  • Il credito al consumo è erogato al tasso medio del 12,05% per prestiti fino a 5mila euro mentre oltre 5mila euro il tasso medio è al 9,78%; la soglia d’usura è rispettivamente al 19,06% e al 16,23%.
  • Con le carte di credito revolving (gli acquisti con tessere di plastica poi rateizzati) il tasso medio è al 16,97% per prestiti fino a 5mila euro mentre oltre 5mila euro il tasso medio è al 12,31%; la soglia d’usura è rispettivamente al 24,97% e al 19,39%.
  • I mutui ipotecari a tasso fisso vengono erogati con interessi medi pari al 5,17% mentre per quelli a tasso variabile gli interessi medi sono al 3,73%; la soglia d’usura per i finanziamenti immobiliari è rispettivamente al 10,46% (tasso fisso) e all’8,66% (tasso variabile).
  • Per i crediti personali si registra un tasso medio all’11,82% con la soglia d’usura fissata al 18,78%.

Insomma, già di prestiti e concessioni se ne vedono pochi, se poi vengono elargiti con interessi insostenibili, ecco che il gioco non vale la candela. E la possibilità che le imprese e le famiglie possano provare a ripartire svaniscono. Ma non si capisce come mai l’esecutivo non consideri questo tema una priorità.

C’è da indignarsi o no?

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