“Mi spiace, ma non c’è posto”. L’infermiere pronuncia queste parole asciugando la fronte madida di sudore. Può farlo perché non ha nessuna mascherina di protezione. Sono finite. Da un pezzo. Come i posti in terapia intensiva. Il turn over è stato lento come il tempo di cui ha bisogno una ruga per scavarsi sul volto. Il turn over del contagio invece è stato rapido come un Frecciarossa. Di quelli che non subiscono ritardi però e i cui passeggeri non scappano per ricongiungersi con famiglia e radici. Neanche il tempo di esultare per aver infranto le barriere. Le regole si estendono […]