Oggi sul Foglio c’e’ un bellissimo pezzo di Allegranti, che descrive come intere città (come Pisa) in cui prima la Lega e la destra in generale nemmeno esistevano, oggi si svegliano con sindaci leghisti e sceriffi. Ma la cosa piu interessante non è vedere come città medio-grandi siano passate dal rosso al verde, ma come molti politici del PD stiano lanciando l’allarme sulla sicurezza e sull’immigrazione. Vincenzo De Luca, uno cresciuto a pane e territorio, è uno di questi.

Niente piagnistei sull’integrazione, niente hashtag, tanto pragmatismo e tanta attenzione alla sicurezza. Anche se rimane un avversario politico, di quelli veramente tosti, De Luca vive nei tempi moderni. Mentre Renzi e Co. organizzano caminetti a casa di Calenda, De Luca urla a squarciagola nelle piazze e fa notare che anche l’elettorato PD sente il problema della sicurezza, dell’immigrazione e della mancata integrazione.

Sud: De Luca, da Governo attenzione che mancava da anni

Ma si sa, nel paradiso elitario che è diventato il PD, meglio la riunione fighetta e mondana di Calenda, Gentiloni, Minniti e Renzi che le sane e robuste randellate del campano De Luca. Noi di destra non vogliamo entrare in casa altrui, dio ce ne scampi e liberi, ma vogliamo dare un consiglio al quadretto che si troverà a casa Calenda: se proprio non volete ascoltare quello “zozzone” di De Luca, che si sgola per fare capire ai capataz del PD che la sicurezza è un problema serio, date retta a Minniti. Se il pur ottimo ministro Salvini si trova di fronte ad una situazione difficile ma non disastrosa come nell’epoca Alfano, il merito è anche e sopratutto dell’ex ministro Minniti.

Se ci deve essere un’opposizione al governo Conte, che sia abbastanza seria e non da operetta.

 

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