Viva la piazza schietta della Lega, contro i fighetti della Leopolda renziana
Non ho voluto fare commenti a caldo, nemmeno su Facebook, sul confronto tv fra Matteo Salvini e Matteo Renzi. Non voglio soffermarmi tanto sulle politiche che i due Matteo portano avanti, le differenze sono chiare a tutti e ovviamente io sono al 100% con quelle del Matteo lombardo, senza se e senza ma. Quello su cui voglio soffermarmi è l’idea di Italia, di quale rapporto hanno con il cuore pulsante del paese, di quale futuro immaginano e quale presente vivono.
Salvini è legatissimo al suo popolo, non si vergogna di andare alle feste di paese e di mangiare il cibo tradizionale che ogni volta uomini e donne di ogni parte d’Italia gli offrono. Salvini è interessato all’Italia vera, quella delle piccole e medie imprese familiari, dei negozi, delle professioni, della provincia e delle tradizioni. Renzi è fissato con “il futuro”, mantra che ripete con insistenza maniacale, con l’intelligenza artificiale, con i robot, con la tecnologia e altre robe da Silicon Valley più che da Italia. Salvini parla dell’Italia reale, Renzi parla di un’Italia immaginaria che esiste solo nelle conferenze romane o milanesi. Salvini parla di numeri, Renzi parla di Russia e fake news. Salvini si butta nella realtà a capofitto, Renzi ne fugge via.
Ovviamente questo ha delle conseguenze: Renzi parla alle minoranze cosiddette “colte” (meglio dire semicolte), Salvini parla popolo reale. Forse è per questo che la manifestazione di domani della Lega sarà una bella adunata di piazza, vera, sincera, schietta e reale, mentre Renzi fuggirà nel fortino fighetto della Leopolda.
Voi dove andreste, cari amici e amiche?
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