Lontani dal COVID, chiacchiere geopolitiche con Davide Quadri (Lega Giovani – Esteri)
Si parla sempre di COVID, ma ci stiamo avvicinando sempre di più alle elezioni politiche italiane, e mi sento in dovere di spezzare la litania quotidiana sul virus con ragionamenti alti e di lungo termine. Oggi parlo con l’amico Davide Quadri, e lo faccio anche in un’altra veste, essendo questa una conversazione tra due compagni di partito, della Lega. Viviamo in un mondo che è ormai multipolare, dove da una parte c’è l’Europa, dall’altra l’America di Joe Biden sempre più vacillante e dall’altra le potenze dell’est, la Cina in particolare. Jacob Rees Mogg in UK, ad esempio, ha deciso che la la Gran Bretagna boicotterà diplomaticamente i giochi invernali di Pechino, e la Lega in Italia ha rinsaldato il legame con il Partito Repubblicano grazie ad una delegazione di alto livello giunta a Roma, tra cui spiccavano la Heritage Foundation ed il Republican Institute. Io qui vorrei ricordare anche il nostro lavoro come Lega Giovani, in piccolo, di raccordo con realtà repubblicane americane giovanili e non. La Lega è sulla strada giusta?
Tutto va di pari passo, e secondo me anche la controparte americana ha finalmente capito che è ora di rinsaldare i rapporti transatlantici con le controparti nazionali europee, anche in vista delle mid-term americane. Anche perchè ci si trova in una situazione in cui il PPE, che era considerato alla stregua di un omologo dei repubblicani, ha invece completamente cambiato rotta con endorsement a Biden da parte di tutti i gerarchi del partito. Dall’altra parte dell’oceano si ha la sensazione che la destra sia in grande smalto, anche per demerito di un’Amministrazione che non sta gestendo fondamentalmente nulla. Poi la minaccia cinese spinge gli americani a cercare sponde qui da noi.
Parlavi del PPE, e voglio continuare su quella linea e tornare un attimo a casa nostra. C’è secondo me un dato di fatto molto importante, su cui i media mainstream tacciono: la CDU tedesca non è più al governo in Germania. Paradossalmente la Lega “fascista e populista” è al governo, mentre la CDU moderata no. Con la CDU completamente fuori dal governo, la sua posizione all’interno del PPE cambia? E soprattutto, è il momento per le forze sovraniste come la Lega di far capire ai “moderati” che l’aria sta cambiando? E’ arrivato il momento di dire che la svolta centrista e di sinistra del PPE finisca qua?
Il PPE governa in parte la Repubblica Ceca, in parte la Slovacchia, la Slovenia, la Grecia, Cipro, parte della Romania e qualche paese baltico. Questo è quello che è rimasto al PPE come partito di governo. E’ chiaro che il modello del PPE, di negoziato ad ogni costo è stato completamente bocciato dagli elettori di centrodestra, che sono la maggioranza nell’UE. All’interno del PPE, il peso della CDU rimane preponderante, perchè la Germania rimane comunque il motore dell’Europa ed è infiltrato da decenni nella struttura burocratica europea. Adesso l’unica cosa da seguire sarà il congresso della CDU, e capire se prevarrà la linea conservatrice aperta al dialogo con i sovranisti (sarà difficile che si metteranno al tavolo con l’Afd per motivi storici). Poi ci sono le elezioni francesi, con la discesa in campo di Zemmour, che rendono lo scenario ancora più camaleontico ed in movimento. La realtà sul campo è però che le forze di centro destra e di destra sono la maggioranza. Si potrebbe governare in Spagna, in Italia e anche in Francia, ma li sarà più difficile perchè Zemmour frammenta ulteriormente il fronte conservatore.
Ultima domanda: al ballottaggio con Macron ci arriva Zemmour o Le Pen?
Cito il vecchio JM Le Pen, che era partito in quarta con Zemmour ma ora si sta ricalibrando. Purtroppo lo scotto che paga chi non fa politica, come Zemmour, è che si tende ad investire troppo sulla comunicazione e di fare poi degli errori. Quello che è chiaro è che tra Zemmour e Le Pen c’è una grossa fetta di elettorato francese che è stanca di Macron, più del 60%. Il fenomeno Melenchon è completamente scomparso, il Partito Socialista non esiste più, con Anne Hidalgo che penderebbe il 5%. Zemmour si andrebbe a prendere una fetta di elettorato di destra borghese, mentre Le Pen si andrebbe a prendere un elettorato che in alcune regione è prettamente conservatore, mentre in altre più di sinistra economica.
I repubblicani?
I repubblicani non hanno un’anima. C’è solo Michel Barnier, il capo negoziatore della Brexit, che fa una campagna molto a destra a favore della supremazia del diritto francese su quello europeo, e persino a favore di un referendum sull’immigrazione. La campagna che sta facendo Barnier andrebbe a prendere i voti della destra. Tutti capiscono che c’è uno spazio a destra, anche Macron lo ha capito ed infatti ha preso una posizione dura sull’Islam che in Italia sarebbe una posizione che prenderebbe un governatore regionale di centro destra.