In memoria di Charlie, che ci insegna che i giovani vanno a destra
E’ passato un po’ di tempo ormai dall’efferato omicidio politico di Charlie Kirk. Ho voluto prendermi qualche giorno di tempo per non scrivere un pezzo di getto, per fare un ragionamento più ampio che coinvolgesse quelli che sono i giovani che fanno politica.
Charlie è stato un eroe della libertà, alcuni lo hanno scoperto solo il maledetto giorno del suo omicidio, altri sapevano benissimo chi fosse questo giovane debater dalle argomentazioni forti e divisive. E’ stato scritto di tutto su Charlie, che portava odio, che fosse un estremista di destra e tante altre baggianate ideologiche. Charlie è stato semplicemente un giovane americano che ci ha fatto comprendere una cosa fondamentale: non esiste il destino manifesto che i giovani vadano per forza di cose a sinistra. Esiste ormai in America. e presto anche in Italia, una generazione di 20-30enni che si è spostata definitivamente a destra, persino nelle università e per la maggior parte giovani uomini, grazie alla costante battaglia dialettica di Charlie su argomenti che qui in Italia consideriamo quasi di retroguardia, come aborto, droghe, rapporto uomo-donna e femminismo ideologico, identità occidentale e altre battaglie ormai entrate nel vocabolario della destra, come sicurezza, immigrazione e pace.
Argomenti che pensavamo fossero appannaggio della generazione dei nostri padri e nonni, ma che in realtà a suon di meme, AI, influencers di destra, podcaster e attivisti, stanno trovando spazio in una generazione che pensavamo avrebbe sposato appieno le tesi del progressismo militante, dell’ambientalismo talebano e della sinistra mondialista tutta woke ed LGBT. A proposito di battaglia comunicativa ed AI, sentitevi la bellissima canzone che Giulio Curatella ha creato per Charlie, “Uomo di Libertà“, una piccola chiccha che merita e che è arrivata anche ad Erika Kirk e presentata anche dallo stratega di Donald Trump, Steve Bannon. Quella battaglia la stiamo vincendo, a suon di voti e di supremazia comunicativa.
Oltre alla battaglia per libertà di parola, Charlie ci insegna che c’è una generazione che non si arrende alla trasformazione del mondo occidentale a parodia di se stesso. Viva Kirk, viva la libertà, viva i giovani che svoltano a destra.
