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Nella storia della musica italiana, pochi artisti come Rino Gaetano hanno saputo innovare con genialità il panorama musicale anticipando con la propria opera tendenze che si sarebbero sviluppate nelle canzoni degli artisti negli anni successivi.

Rino Gaetano non fu solo un anticipatore ma anche uno straordinario interprete della canzone italiana con alcuni brani destinati ad occupare un ruolo di primo piano nella musica italiana.

Ciò che colpisce maggiormente di Rino Gaetano, è la grande attualità della sua opera tra le giovani generazioni segno che, non solo la sua musica non è invecchiata, ma che è ancora in grado di catturare e trasmettere sensazioni uniche in una società caratterizzata da una costante evoluzione dei gusti e dei generi musicali.

Enrico Gregori, giornalista de Il Messaggero e amico di Rino Gaetano, spiega così il successo di Rino Gaetano ancora al giorno d’oggi:

A più di 30 anni dalla sua tragica scomparsa, qual è secondo te il suo lascito?

Una cosa che mi stupisce parecchio è la sua popolarità presso ragazzi di 18-20 anni, nati parecchio tempo dopo che lui era già morto. È una cosa per me straordinaria. È successo, per esempio, con Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix. Evidentemente anche Rino, pur volendo evitare paragoni, ha lasciato una testimonianza molto profonda in grado di accomunare più generazioni.

Nel sessantacinquesimo anniversario della sua nascita, l’Associazione culturale italiana “Rino Gaetano”, lo ricorda il 29 ottobre al Planet Live Club di Roma (in Via del Commercio 36) con una mostra con alcuni oggetti appartenuti al cantautore calabrese: effetti personali e strumenti con i quali impreziosì alcune sue apparizioni televisive, tra cui la fortunata partecipazione al Festival di Sanremo nel 1978. Alla mostra – accessibile dalle 17:00 alle 20:00 – seguirà alle 22 il concerto della Rino Gaetano Band guidata dal nipote di Rino Gaetano,  Alessandro (tra i componenti della band da ricordare Ivan Almadori). Come ricorda in un’intervista rilasciata qualche mese fa:

Il progetto Rino Gaetano Band – spiega Alessandro – nasce da una cover band completamente diversa da quella attuale. Dal quaderno lasciato sulla tomba di Rino al cimitero del Verano (per i tributi da parte dei fans), mia madre, la sorella di Rino, lesse la richiesta di un ragazzo di Roma che proponeva di fondare una band di tributo. Gli rispose entusiasta che gli avrebbe offerto sostegno e che sarebbe stata felice se avessero coinvolto anche me. Era il ’99. Poi da 7 anni a questa parte si è andata via via formando la band attuale.

Alessandro greyVision – questo il suo nome d’arte – ci tiene a sottolineare l’importanza per la Band non solo del ricordo della figura di Rino Gaetano, ma anche dei messaggi che il cantautore voleva trasmettere con le sue canzoni.

Nonostante le cover di Rino vadano tutte molto bene, la cosa importante resta, a distanza di anni, il messaggio che passa attraverso le canzoni. Anche se qualcuno con poca dimestichezza nel suonare una chitarra provasse a strimpellare delle note e cantare alcuni dei versi più celebri, riscuoterebbe di certo una risposta entusiastica poiché si tratta di messaggi potenti che entrano dentro. La riconoscenza che i fans ripongono ancora in Rino deriva principalmente da questo. E comunque si sa che mio zio era davvero avanti [ride], e quindi è ovvio che riesca ad essere apprezzato da diverse generazioni.

@francescogiub

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