Il fronte identitario
“La vittoria di Trump alle presidenziali americane, il sorpasso dell’austriaco Hofer sui partiti tradizionali e i pronostici a favore di Marine Le Pen, sono stati letti dalla maggior parte dei commentatori come importanti testimonianze di un rinnovato vento di destra che soffia sul mondo”. Con queste motivazioni hanno deciso di riunirsi questa domenica a Roma (Sala da Feltre, via Benedetto Musolino) i movimenti Mille Patrie, Riva destra e Patria per confrontarsi con il dichiarato obiettivo di costituire un tavolo permanente, di individuare delle linee comuni e continuare a camminare anche elettoralmente l’uno vicino a l’altro. “E un vento infatti – spiegano i promotori – che rischia di non raggiungere l’Italia, dove la vecchia rappresentanza della destra politica ha dimostrato di essere priva degli strumenti culturali e politici mentre era al governo e oggi, certamente non sarà in grado di incanalare la richiesta di un ritorno ai valori patriottici, comunitari e solidaristici verso il successo elettorale”. “Mai più Fini e i suoi colonnelli”, sembrano voler dire quando affermano che “la destra italiana è infatti orfana dei suoi padri politici e all’orizzonte non si intravedono eredi credibili della tradizione originaria, mentre la scena è occupata dai fantasmi dell’antipolitica e del qualunquismo”. È in questo scenario che i promotori hanno lanciato un appello “a tutte quelle forze identitarie che vorranno confrontarsi per trovare risposte comuni alle sfide del presente e costruire insieme la nuova destra identitaria, argine allo strapotere bancario, all’omologazione culturale e all’immigrazione incontrollata”. Per ora ‘Mille Patrie’, ‘Patria’ e ‘Riva Destra’ hanno annunciato la loro presenza con delegazioni da tutta Italia, da Milano fino a Catania, passando per Bologna, Perugia, Bari, Potenza, Catanzaro, Palermo e, ovviamente, Roma. “Saranno però tanti ancora i rappresentanti di altri gruppi, con i quali discuteremo a Roma il 22 gennaio: perché dalla collaborazione di realtà e movimenti provenienti da storie e contesti anche diversi, possano nascere un fronte identitario che si batta per il futuro della nostra terra”.