Reagan, il conservatore della svolta al Tg2 Dossier
Sabato 24 ottobre su Rai2 alle 23.30, e in replica domenica 25 alle 10, a ‘Tg2 Dossier’ “Ronald Reagan, il conservatore della svolta”, di Miska Ruggeri. A 40 anni dall’elezione a presidente degli Stati Uniti, il ricordo di uno dei piu’ rimpianti inquilini della Casa Bianca, un gigante della storia americana che ha caratterizzato un’epoca. Dagli esordi come radiocronista sportivo agli anni di Hollywood (attore e sindacalista), dal lavoro come uomo-immagine della General Electric ai due mandati come governatore della California. Dai tentativi falliti di conquistare la Casa Bianca al trionfo del 1980. Gli anni della sua presidenza sono stati caratterizzati da una crescita economica record e dalla sfida con l’Unione Sovietica che porto’ al crollo del Muro di Berlino, alla vittoria nella Guerra Fredda ottenuta senza sparare un colpo. Il suo primo, celeberrimo, discorso politico, The Speech per antonomasia, in appoggio al candidato repubblicano Barry Goldwater, e’ commentato cosi’ dall’economista ed ex ministro Antonio Martino: “Per la prima volta qualcuno enunciava i principi di governo di un conservatore in modo chiaro e convincente”. Il candidato Reagan si mostra subito affabile e dotato di grandi doti oratorie. Il giornalista Furio Colombo, che negli anni ’60 insegnava a Berkeley e lo ha frequentato spesso, lo ricorda “estroverso, simpatico, accogliente”. Sul piano politico, afferma Colombo, “Reagan e’ stato l’uomo che ha fatto compiere la prima grande brusca svolta a destra agli Stati Uniti, con tagli alle Universita’, alle scuole pubbliche e alla sanita’”. Di certo non gli mancava il fegato. Come dimostra un aneddoto rievocato ancora da Martino: “La prima volta che mi sono imbattuto nel nome di Reagan e’ stato quando, ascoltando la radio in macchina a Chicago, ho sentito il governatore della California, che era Reagan, commentare il fatto che i nordcoreani avessero sequestrato la Pueblo, che era una nave-spia americana. Reagan disse: “Che cosa aspetta quel clown del presidente degli Stati Uniti. Se io fossi presidente degli Stati Uniti direi ai nordcoreani ‘O rilasciate subito la Pueblo o tutta la Marina americana la seguira’!’. Mi resi conto che era un uomo di coraggio, dote di solito scarsa nella politica”.