Con la consegna alla Corte di Cassazione delle firme necessarie per il referendum sulla legalizzazione della cannabis, inizierà l’iter per la verifica delle firme e la successiva calendarizzazione del referendum che dovrebbe avvenire nel 2022.

I motivi per cui votare No al referendum sono molteplici, per questo nasce il “Comitato No cannabis legale” (www.nocannabislegale.it) promosso dalle associazioni Nazione Futura e Italia Comunità con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione (soprattuto i giovani) sul motivo per cui è sbagliata legalizzare la cannabis:

Secondo Daniele Saponaro, autore del libro Gioventù drogata. Il pericolo di legalizzare le droghe e co promotore del comitato: “È poi necessario tenere in considerazione l’aspetto economico e il mito del facile guadagno prospettato ai giovani attraverso le attività connesse alla legalizzazione della cannabis che può distoglierli da svolgere un percorso di studio e ricerca di lavoro più stabile”.

Il comitato verrà presentato a Roma lunedì 8 novembre in un evento all’Hotel Universo in Via Principe Amedeo 5 a cui parteciperanno, oltre a Giubilei e Saponaro, Maria Teresa Bellucci (deputata Fratelli d’Italia), Maurizio Gasparri (senatore Forza Italia) e Luca Toccalini (deputato Lega). Il comitato si impegnerà nei prossimi mesi nell’organizzazione di iniziative, convegni e attività sui territori.

I motivi per cui votare no al referendum sono molteplici ma vediamo i tre principali:

1)Non è vero che legalizzando la cannabis si combatte la mafia e la criminalità organizzata ma al contrario si rischia di legalizzarne l’attività

Una delle principali affermazioni a sostegno del referendum è che legalizzando la cannabis (cosa in parte già avvenuta per uso terapeutico e non solo) si combatte la mafia e lo spaccio ma, al contrario, si rischia di legalizzare l’attività della criminalità organizzata che troverà il modo di accedere al mercato legale. D’altro canto, già nel 1989, Paolo Borsellino, riferendosi al business delle sostanze stupefacenti gestito dalla mafia, affermava: «Mi sembra che sia da dilettanti di criminologia quello di pensare che liberalizzando il traffico di droga sparirebbe del tutto il traffico clandestino e si leverebbe queste unghie all’artiglio della mafia».

2)Si trasmette un messaggio sbagliato alle giovani generazioni sul consumo di sostanze stupefacenti e con la coltivazione di cannabis si contribuisce all’inquinamento e al cambiamento climatico

Legalizzando la cannabis si diffonde un messaggio pericoloso ai giovani che possono fare uso di droghe leggere in modo lecito favorendo così il rischio di una pericolosa cultura dello sballo. Legalizzare la sostanza stupefacente significa infatti non solo consentirne l’uso ma anche legittimarla agli occhi dei giovanissimi rischiando di incentivare la dipendenza.

Mentre si parla quotidianamente dell’ambiente, non viene tenuto in  considerazione l’enorme impatto ambientale della coltivazione di cannabis. La produzione avviene infatti indoor in serre in cui c’è un consumo altissimo di energia elettrica e di acqua per far crescere le piante. 

Come afferma Evan Mills uno scienziato che ha condotto nel 2011 uno studio per l’Università di Berkeley sull’impatto ambientale della produzione di cannabis: “per ogni chilogrammo di cannabis coltivato in ambienti chiusi, vengono emesse nell’atmosfera  4,6 tonnellate di CO2, che equivalgono alle emissioni medie di 3 milioni di auto statunitensi”. Un conteggio che avviene calcolando l’energia consumata da  ventilatori, illuminazione, lampade, deumidificatori, generatori di ozono, depuratori dell’acqua…

3)Si rischiano di favorire comportamenti pericolosi come guidare in possesso di sostanze stupefacenti

La richiesta di cancellare la sanzione del ritiro della patente non è accettabile anche alla luce dei tanti incidenti (spesso mortali) provocati da persone che guidano avendo assunto sostanze stupefacenti. Sebbene tale misura sia richiesta non nei confronti di coloro che sono al volante in stato psicofisico alterato a causa della droga ma di chi «per farne uso personale, illecitamente importa, esporta, acquista, riceve a qualsiasi titolo o comunque detiene sostanze stupefacenti», si tratterebbe di eliminare un’importante funzione deterrente. È infatti necessario prevenire il pericolo di incidenti stradali con tutti gli strumenti normativi disponibili e non cancellare quelli già in vigore.

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