Passata la festa, gabbato lo Stato. Neanche 24 ore dopo le belle parole spese nella sua visita a Locri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’incontro organizzato da Libera e i toni trionfalistici dei media sulla ‘ndrangheta ormai prossima alla sconfitta, questo disgraziato lembo d’Italia ripiomba nella sua quotidianità. «Meno sbirri e più lavoro» e «Don Ciotti sbirro» le scritte apparse (e cancellate da addetti del Comune) sui muri dell’Arcivescovado della città dove 12 anni fa fu ucciso il vicepresidente della Regione Calabria Franco Fortugno non senza il placet delle famiglie mafiose locali. Ha detto bene il capo dello Stato, […]